18 febbraio 2016 ore: 15:22
Immigrazione

Ghetto Italia, minacciati gli autori del libro inchiesta sul caporalato. Scatta la solidarietà

Dopo le minacce per via del libro inchiesta sullo sfruttamento dei braccianti stranieri pubblicato con Fandango, i messaggi di vicinanza agli autori Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano. Per l’editore c’è una “escalation che li vede coinvolti separatamente, come nella più pura tradizione mafiosa”
"Ghetto italia", copertina

ROMA – Si moltiplicano i messaggi di solidarietà nei confronti di Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano, gli autori del libro "Ghetto Italia", pubblicato da Fandango Libri, destinatari di minacce e intimidazioni proprio a causa della recente pubblicazione su caporalato e sfruttamento dei braccianti stranieri. Palmisano, scrittore e professore barese, già autore di altre inchieste e Sagnet, diventato simbolo della lotta contro il caporalato nelle campagne neretine di Boncuri nel 2011, hanno già  denunciato le minacce alla Procura antimafia e oggi sono in giro per l’Italia a presentare il loro lavoro. A dare notizia delle intimidazioni lo stesso editore che in una nota parla di una “escalation che li vede coinvolti separatamente, come nella più pura tradizione mafiosa”.

"Ghetto italia", copertina

Un messaggio di solidarietà arriva in queste ore dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca). “Siamo vicini a Palmisano e Sagnet - dichiara don Armando Zappolini, presidente del Cnca - che con la loro inchiesta hanno contribuito a rappresentare un fenomeno che non riguarda solo il Sud d’Italia, ma anche regioni come il Piemonte e la Lombardia. È incredibile che, nel nostro paese, il caporalato continui a prosperare alla luce del sole, senza che vi siano forti azioni di contrasto. Per questo il lavoro di Palmisano e Sagnet è ancora più prezioso”. Anche Amnesty International Italia ha espresso la propria vicinanza ai due autori. “Ghetto Italia è una sconvolgente denuncia sullo sfruttamento estremo dei braccianti stranieri in Italia, più volte oggetto di ricerche da parte di Amnesty International – spiega una nota dell’organizzazione -, e sulle condizioni inumane, non solo di lavoro, ma anche di alloggio e di vincolo a pagare per qualsiasi servizio o necessità, di migliaia e migliaia di persone da sud a nord del paese. Amnesty International Italia auspica che le indagini in corso individuino gli autori delle minacce e delle intimidazioni nei confronti di Sagnet e Palmisano e che i due difensori dei diritti umani ricevano adeguata protezione e possano continuare a svolgere il loro lavoro senza timore di ritorsioni”.

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