Gibuti, dossier Caritas: la "vita di strada" dei minori soli
ROMA - In vista del 20 febbraio, Giornata mondiale per la Giustizia sociale, Caritas Italiana pubblica il suo nuovo Dossier con dati e testimonianze dal titolo "Vite di strada. Minori invisibili: da migranti a mendicanti", che oltre ad inquadrare il problema dal punto di vista internazionale, lo approfondisce in particolare nel contesto africano e del Corno d'Africa, con un focus specifico sul Gibuti.
“Gibuti, un piccolo stato sul Mar Rosso, - si legge - rappresenta un’ ‘oasi di pace’ in una regione incandescente, crocevia di flussi migratori dall’Africa alla Penisola Arabica. Si stima che circa il 12% della popolazione è rappresentata da migranti considerati illegali a cui si aggiunge un numero, stimato in oltre 150 mila l’anno, di migranti in transito. Tra di essi molti minori non accompagnati che dalla strada di un viaggio estenuante e rischioso spinto da condizioni di vita senza prospettive, finiscono sulla strada delle vie di Gibuti vivendo alla giornata, in condizioni di estrema povertà, dormendo in spiaggia e sniffando colla”. E’ a questi ragazzi e ragazze di strada e ad altri fragili e invisibili che si rivolge l’opera di promozione umana della Chiesa a Gibuti, ricorda Caritas, raccontata dalle parole di S.E. Mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio.
Il Dossier offre uno spaccato di questa realtà mettendo in luce le storie di queste persone e le peculiarità con cui la Chiesa, scevra da ogni proselitismo, si confronta con comunità e istituzioni di cultura e religione islamica per un impegno comune di promozione della dignità umana.