16 aprile 2015 ore: 17:28
Salute

Gioco d'azzardo, Basso (Pd): "Voterò contro il decreto fiscale"

Il coordinatore dell'intergruppo parlamentare sul gioco d'azzardo critico su ruolo degli enti locali e pubblicità. "Non è pensabile che sia solo lo Stato a legiferare in materia, va riconosciuta un'autonomia a livello locale"
Azzardo, slot colorata in primo piano

MILANO - "Se il decreto fiscale sul gioco d'azzardo non cambia, io voterò contro": Lorenzo Basso (Pd) è il coordinatore dell'intergruppo parlamentare sul gioco d'azzardo, che si è riunito ieri mattina per analizzare in dettaglio la bozza del testo. Per il parlamentare devono essere cambiati, in particolare, gli articoli che riguardano il ruolo di Comuni e Regioni e quelli sulla pubblicità. "Nella legge delega approvata dal Parlamento abbiamo previsto esplicitamente che gli enti locali siano coinvolti nella decisione se concedere o meno l'autorizzazione all'apertura delle sale da gioco -sottolinea-. Inoltre, non è pensabile che sia solo lo Stato a legiferare in materia, va riconosciuta un'autonomia a livello locale, perché ogni Comune ha situazioni diverse e ci può essere la necessità, per questioni di benessere dei cittadini, di porre limiti o condizioni al gioco d'azzardo". "Penso che se il decreto fiscale manterrà invece l'esclusione degli enti locali si produrrà un grande danno". 

L'altro punto critico è quello sulla pubblicità. "Penso che vada vietata completamente -sostiene l'on. Basso -. Nella bozza del decreto c'è un'idea di televisione datata, ancora legate alla fasce orarie. Delle quali non si tiene conto, però, quando ci sono eventi sportivi. Non sta in piedi una norma del genere. In alcuni land tedeschi c'è il divieto totale della pubblicità e nulla a livello europeo impedisce che una norma nazionale vieti la pubblicità in un determinato settore". Il voto dei parlamentari sul decreto fiscale non ha però valore vincolante. Il governo può comunque decidere di non tenerne conto. "Ha però un valore politico e sono convinto che nelle prossime settimane i punti più controversi verranno modificati perché non avrebbe senso che il Governo andasse contro l'opinione non solo della maggioranza ma anche della minoranza". (dp) 

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