Gioco d’azzardo. Mettiamoci in gioco: "Più ombre che luci nella legge di stabilità"
Roma - Una legge di stabilità che contiene più ombre che luci, e che non risolve completamente una piaga sociale allarmante. E' il pensiero di don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco (la campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo), il quale ha analizzato pregi e difetti di una manovra destinata a far discutere. Tra le luci vi è sicuramente l'istituzione di un fondo specifico per la lotta al gioco d'azzardo patologico (Gap), come spiega don Zappolini: “Siamo lieti che, per la prima volta, venga istituito un fondo dedicato non solo alla cura e alla riabilitazione ma anche alla prevenzione, e che si usi questo termine – ‘gioco d’azzardo patologico’ – e non quello utilizzato finora, ‘ludopatia’, sbagliato e fuorviante. Finalmente il diritto alla cura comincia a divenire effettivo nel nostro Paese". Un'altra nota positiva è legata all’Osservatorio sul Gap, che non afferisce più ai Monopoli di stato bensì al ministero della Sanità, e all'inserimento di una tantum su slot e vlt. Pochi invece, secondo Mettiamoci in gioco, i 50 milioni di euro che andranno a finanziare il fondo in quanto "insufficienti rispetto alle dimensioni del fenomeno in Italia, e perchè presi dal fondo sanità invece che dalla tassazione sui giochi".
"Profondamente sbagliati - continua don Zappolini - sono la regolarizzazione dei Centri trasmissione dati - 4 mila punti in cui si scommette in Italia - e l'abbassamento del prelievo fiscale sul superenalotto, misure che finiranno per incentivare la diffusione dell'azzardo, già oggi su livelli inaccettabili”.
Con il 2015 alle porte, l'auspicio di Mettiamoci in gioco è che la legge sul gioco d'azzardo venga finalmente approvata. "Sarebbe un bel regalo agli italiani", conclude don Armando Zappolini, "Il parere negativo della Ragioneria di stato e i timori, in larga parte montati ad arte, di una perdita di gettito fiscale che “non potremmo permetterci”, non possono impedire di regolamentare un settore così rilevante dal punto di vista sanitario, sociale ed economico. Il milione di persone in stato di dipendenza o a grave rischio, le loro famiglie, i tantissimi cittadini sottoposti a un bombardamento pubblicitario e a un’offerta di azzardo presente in modo capillare nel nostro paese (negli spazi fisici come sul web), i sempre più numerosi casi di infiltrazione mafiosa nel gioco legale, l’usura, le separazioni e i divorzi provocati dall’azzardo richiedono risposte non più rinviabili".