Giordania, Jenkins (Unicef): dare un futuro alle spose bambine
ROMA - Se non ci saranno risposte adeguate quella dei bambini siriani in Giordania sara' una generazione perduta". Cosi' Robert Jenkins, rappresentante Unicef in Giordania, intervistato dall'agenzia 'Dire' a margine di una conferenza stampa a Roma. "I bambini siriani rifugiati in Giordania devono poter realizzare appieno le proprie potenzialita'" dice Jenkins. "Poter andare a scuola e poter lavorare una volta terminato il percorso formativo e' l'unico modo per garantire loro un futuro". Secondo il rappresentante di Unicef, sono le famiglie vulnerabili a decidere infatti sempre piu' spesso di far sposare le figlie ancora molto piccole. "Bisogna fare di piu' per contrastare il fenomeno delle spose bambine" sottolinea Jenkins. "Noi crediamo che la soluzione passi per il sostegno alle famiglie; ci impegniamo a lavorare con chi sta considerando questa possibilita' ma anche con coloro che hanno gia' preso questa decisione. Quando non ci sono altre risorse, la disperazione porta a pensare di poter trovare in un uomo di oltre 50 anni la soluzione per dare un futuro alla propria figlia". (DIRE)