Giornata della memoria, Fedeli: "Per questioni razziali in Italia si è ucciso"
Roma - "Le Madri e i Padri Costituenti ne hanno fatto un principio intoccabile della legge piu' importante del nostro Stato. 'Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali'. Ed e' per questo che l'articolo 3 della nostra Costituzione e' cosi' chiaro. Nessun tipo di discriminazione e' ammesso. Nessuno". Lo dice al Quirinale il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, nel suo discorso in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
"Oggi puo' farci impressione leggere quel termine 'razza'- dice Fedeli- espressione che, per fortuna, ci appare desueta e concettualmente sbagliata. Ma chi ha voluto porre le basi normative di un'Italia democratica ha fatto una scelta di segno ben precisa: tutti dobbiamo avere ben in mente che per questioni razziali si e' ucciso nel nostro Paese. E questo non deve essere mai piu' permesso".
I lavori dell'Assemblea Costituente, prosegue Fedeli, "mantengono le tracce della riflessione attorno a questo termine. Se da una parte alcuni deputati - cito: 'come atto di doverosa cortesia verso le comunita' israelitiche italiane' - proponevano soluzioni alternative, alla fine si decise per un'espressione che mantenesse viva la memoria come momento fondativo di una Repubblica che ripudia il male e l'odio verso l'altro", termina il ministro. (DIRE)