Giornata disabilità, “il sostegno sociale diventi un diritto”
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ROMA - “La presa in carico di un disabile da parte delle Istituzioni diventi un diritto così come lo è il diritto alla cura, il diritto all'istruzione: sarebbe bello arrivare al diritto al sostegno sociale”. Questo il “sogno” dell’assessore al Sostegno sociale e sussidiarietà del Comune di Roma, Rita Cutini, intervenuta durante il convegno "Autonomia: diritti, risorse e lavoro” in corso presso la sede della Fondazione Santa Lucia a Roma, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. "Tutti noi - ha spiegato Cutini - abbiamo il compito di creare, gestire e salvaguardare i presupposti affinché ogni disabile sia messo in condizione di raggiungere una piena realizzazione personale. Un obiettivo possibile di cui l'autonomia rappresenta il passaggio essenziale”. Per l'assessore, “la piena partecipazione delle persone disabili alla società e all'economia è fondamentale se l'Ue vuole garantire il successo della Strategia Europa 2020. La creazione di una società che include tutti i cittadini apre anche sbocchi commerciali e stimola l'innovazione”. Tuttavia, ha aggiunto Cutini, “il 66 per cento delle persone con disabilità è fuori del mercato del lavoro: il 43,9 per cento è in pensione e il 21,8 per cento è inabile al lavoro mentre solo il 3,5 per cento è occupato”.
A pesare sul contesto attuale, i tagli al sociale, ha spiegato Cutini. “In questi anni abbiamo assistito a una progressiva e inesorabile contrazione delle risorse a favore dei più fragili - ha spiegato Cutini -. Tagli che pesano drammaticamente soprattutto sui più poveri tra i poveri. Si pensi solo che negli ultimi 5 anni la spesa sociale a livello nazionale è stata ridotta del 93 per cento”.
In controtendenza, i fondi stanziati a Roma. “Abbiamo voluto rispondere con un Bilancio 2013 fortemente orientato a difesa dei servizi ai cittadini - ha spiegato Cutini - soprattutto di quelli più in difficoltà. Non è un caso se il budget del Dipartimento delle Politiche sociali è stato aumentato di 9,5 milioni di euro a fronte di una sofferenza, ad agosto, di 104 milioni di euro. Non è stata una scelta facile né indolore, soprattutto per quegli assessorati che hanno rinunciato a una fetta consistente del proprio budget per consentire una riformulazione di questo tipo”.
Grazie a questi stanziamenti, ha aggiunto Cutini, “siamo stati in grado di far ripartire l'assistenza e i progetti per il conseguimento dell'autonomia personale delle persone disabili: penso ai percorsi di inserimento lavorativo dei ragazzi Down, allo sport per i ragazzi autistici, ai laboratori teatrali, alle residenze. Tutti servizi che abbiamo considerato essenziali. Da questo punto di vista vogliamo fare uno scatto culturale: la presa in carico di una persona deve partire dai bisogni primari per giungere alla piena inclusione sociale, attraverso l'inserimento scolastico, lavorativo e relazionale”. Ora, però, ha concluso Cutini, “occorre rovesciare la prospettiva delle amministrazioni, passando dall'erogazione di prestazioni e servizi al progetto individualizzato e all'integrazione socio-sanitaria”. (ga)