Giornata infanzia. 21 luglio: in Italia 17 mila minori rom in emergenza abitativa
Foto di Nazzareno Polini
ROMA – Circa 17 mila bambini e adolescenti rom in Italia continuano a vivere in condizioni di grave disagio abitativo, igienico e sanitario, vittime di discriminazione ed emarginazione. È la denuncia dell’associazione 21 luglio in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra domani per ricordare l’adozione della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte delle Nazioni unite. La questione cardine è quella abitativa, spiega l’associazione, che “continua ad essere affrontata dalle istituzioni attraverso approcci discriminatori e basati su una visione emergenziale”. Una questione che “è alla radice del profondo disagio che caratterizza il presente e il futuro dei bambini e adolescenti rom”.
In Italia, denuncia l’associazione, circa 11 mila minori rom vivono nei quasi 200 insediamenti formali “creati e gestiti dalle istituzioni”, mentre più di 6 mila risiedono in insediamenti informali costituiti da tende e baracche. “Un numero in costante aumento – afferma la 21 luglio - per effetto di politiche non lungimiranti e inefficaci, che tendono non a risolvere ma ad aggravare la problematica, reiterando le ormai consolidate dinamiche dell’esclusione sociale”. Conseguenza diretta delle difficili condizioni abitative sono le “malattie della povertà” e “patologie da ghetto” che “incidono fortemente sull’aspettativa di vita dei minori rom, che risulta mediamente più bassa di circa 10 anni rispetto al resto della popolazione”. Condizioni abitative difficili che hanno un impatto negativo anche sui percorsi scolastici, caratterizzati da abbandono e frequenza discontinua. “Chi vive nei cosiddetti campi nomadi avrà possibilità prossime allo zero di accedere ad un percorso universitario – spiega l’associazione -, mentre quelle di poter frequentare le scuole superiori non supereranno l’1 per cento. In un caso su 5, del resto, il minore rom abitante del campo non inizierà mai il percorso scolastico”.
Ad incidere sul disagio dei bambini e degli adolescenti rom vi è infine la questione degli sgomberi forzati degli insediamenti informali, che secondo l’associazione “hanno conseguenze drammatiche sulla vita dei minori e rendono ancora più vulnerabili le loro famiglie, spostandole da una parte all’altra della città”. Particolare preoccupazione suscita l’impennata di sgomberi forzati registratisi nella Capitale in seguito all’annuncio del Giubileo della Misericordia da parte di Papa Francesco. “Sistematiche violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale abbiamo voluto portare all’attenzione della pubblica opinione attraverso il lancio della campagna #PeccatoCapitale – spiega l’associazione -, una raccolta firme per chiedere alle autorità capitoline una moratoria sugli sgomberi forzati alla quale hanno già aderito 25 associazioni e personaggi noti come Roberto Saviano, Gad Lerner, Ascanio Celestini, Piotta, Sabina Guzzanti e Padre Alex Zanotelli”.
Nonostante il quadro “drammatico” descritto dall’associazione, le amministrazioni locali e nazionali “sembrano muoversi in una direzione contraria alla risoluzione della problematica del disagio dei bambini e degli adolescenti rom in Italia – conclude la nota dell’associazione -. Anche nella Giornata che verrà celebrata domani, sembra essere l’amnesia la vera protagonista delle politiche che si continuano a mettere in atto. Costruzione di nuovi “campi”, azioni di sgombero, politiche scolastiche differenziate, discorsi d’odio e di discriminazione: questo è il leitmotiv che anche oggi condiziona il futuro dei minori rom. Bambini e giovani che rappresentano la cartina di tornasole della civiltà e del livello di democrazia del nostro Paese che predilige nascondere le problematiche sotto il tappeto ed affrontare all’insegna dell’emergenza una questione che meriterebbe riflessione e programmazione nel lungo periodo”.