17 novembre 2023 ore: 12:13
Società

Giornata Infanzia, con il progetto “Rete Ceet” oltre 5 mila minori gratis nei cinema, teatri e musei

Iniziativa che vede l’Arci come capofila. Il 20 novembre la consegna in 10 Regioni delle tessere Rete Ceet che consentiranno a bambini e ragazzi di accedere per 3 anni alle offerte culturali del loro territorio
Arci, Rete Ceet

ROMA - Il 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a oltre 5 mila minori in 10 diverse Regioni (Trentino-Alto Adige, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria) verrà consegnata la tessera Rete CEET, che permetterà loro di andare gratuitamente nei cinema, teatri e musei del loro territorio per i prossimi 3 anni, fino al 2026.
“La consegna non sarà soltanto un atto formale – afferma l’Arci in una nota -, ma un’ulteriore occasione di incontro tra i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze e i luoghi di cultura: nelle varie città i minori parteciperanno infatti a momenti di prove aperte, a immersioni nei musei coinvolti dalla Rete, a incontri pubblici e con le Istituzioni”.

L’iniziativa rientra nel progetto Rete CEET - Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio, un progetto, di cui Arci è capofila, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Il progetto Rete CEET, che si concluderà il 31 dicembre di quest’anno, ha preso il via nel 2020, lavorando in 11 territori in tutta Italia - Bolzano, Corneliano d’Alba (CN), Padova, Genova, Rimini, Viterbo, Pescara, Napoli, Martina Franca (TA), Catanzaro, Mussomeli (CL) - per implementare e sostenere la comunità educante nelle buone pratiche utili al contrasto alle povertà educative di minori e famiglie, coinvolgendo 46 partner di cui fanno parte circoli e comitati territoriali di Arci, la Libera Università dell’Autobiografia, la casa editrice Sinnos, 11 poli culturali (tra questi il Museo del vino di Barolo, la Fondazione Paolo Grassi, il Museo Fellini del Comune di Rimini) e altrettante scuole.

Grazie al progetto Rete CEET tra il 2021 - appena hanno riaperto i teatri dopo l’emergenza legata al Covid - e giugno 2023, oltre 2 mila minori, tra i 6 e i 18 anni, hanno partecipato a centinaia di appuntamenti di facilitazione all’accesso culturale distribuiti negli 11 territori del progetto.
“Questi minori non solo sono andati gratuitamente al cinema, a teatro e nei musei, ma le visite sono state accompagnate da una serie di attività, precedenti e successive allo spettacolo, che hanno aiutato bambini e ragazzi a sentirsi coinvolti, partecipi, cittadini effettivi di quella proposta e di quegli spazi. Il 20 novembre, con la consegna delle tessere Rete CEET in tutte le Regioni coinvolte dal progetto, a questi 2000 bambini e ragazzi se ne aggiungeranno altri 3000, che hanno partecipato ad altre azioni di progetto, per un totale di oltre 5000 minori in tutta Italia, che potranno così continuare ad andare a teatro e al museo per i prossimi tre anni, fino al giugno 2026”.

Le tessere Rete CEET potranno essere utilizzate dai bambini, con le famiglie o con le loro classi, per continuare ad accedere alle offerte culturali del loro territorio del tutto gratuitamente.
In questi anni il progetto Rete CEET ha affrontato la piaga delle povertà educative attraverso gli strumenti della pedagogia comunitaria, ponendosi come obiettivo delle azioni legate alla facilitazione culturale la costruzione nei bambini, nelle bambine, nelle ragazze e nei ragazzi, di un senso di cittadinanza nei confronti dell’offerta culturale.

“Una delle ragioni per le quali i più piccoli cittadini del nostro paese non frequentano teatri, cinema e musei – oltre all’oggettivo problema economico – è la convinzione che quei luoghi non siano adatti a loro - afferma Vanessa Niri, coordinatrice del progetto -. Le nuove generazioni vanno accompagnate con delicatezza in una costante immersione all’interno dei linguaggi dell’arte, del cinema e del teatro, evitando che le esperienze culturali diventino materiale di valutazione delle competenze scolastiche. Soltanto attraverso la costruzione di un ponte con i luoghi di cultura - conclude Niri - bambini e ragazzi possono scoprire che quelle storie e quei quadri parlano anche di loro, dei loro desideri, delle loro paure, delle loro speranze”.
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