20 novembre 2017 ore: 11:46
Immigrazione

Giornata infanzia, "diritti negati per i 15 mila minori rom nelle baraccopoli italiane"

Associazione 21 luglio e Rete Reyn Italia: “Baraccopoli lontane da servizi essenziali, collocate nelle estreme periferie delle città e spesso a ridosso di zone inquinate. Politiche ventennali realizzate su base etnica hanno alimentato il circolo di povertà ed esclusione sociale”
Rom. Campo la Barbuta. ragazze per strada

ROMA - In occasione Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Associazione 21 luglio e la rete REYN Italia (Romani Early Years Network), impegnate nella promozione dei diritti e del benessere delle bambine e dei bambini, denunciano “la condizione drammatica in cui versano i circa 15 mila minori rom residenti nelle baraccopoli formali e informali del nostro Paese”.
Secondo le due associazioni, nella Capitale “si stima una presenza di circa 4100 minori rom in emergenza abitativa e in condizioni di povertà: 1350 di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, 2750 sono quelli tra i 7 e i 18. La vita di tutti questi minori è segnata dall’esclusione sociale, dallo scarso accesso ai servizi sanitari e dalla stigmatizzazione da parte della società. Per questi bambini l’aspettativa di vita è di 10 anni inferiore rispetto alla media, in un caso su 5 non inizieranno mai un percorso scolastico e avranno possibilità prossime allo 0 di intraprendere una carriera universitaria”.

A ostacolare il pieno godimento del diritto all’istruzione sono in primis le condizioni abitative. “La maggior parte delle baraccopoli si caratterizza per la lontananza da servizi essenziali, collocati nelle estreme periferie delle città e spesso a ridosso di zone inquinate e insalubri – afferma in una nota l’Associazione 21 luglio -. La carenza di reddito, la discriminazione, l’esclusione sociale, la deprivazione culturale e l’inadeguatezza dello spazio abitato sono tutti fattori che hanno un forte impatto sul benessere fisico e psichico di questi minori e causano l’insorgere delle cosiddette ‘patologie da ghetto’: malnutrizione, scabbia, tubercolosi, o disturbi psichici come ansia e depressione”.

Una ricerca di Associazione 21 luglio ("Ultimo Banco") focalizzata sul “Progetto di scolarizzazione Rom di Roma Capitale” del periodo 2009-2015 ha riportato dati allarmanti: nella città di Roma 9 minori rom su 10 non hanno frequentato la scuola con regolarità, un minore rom su 2 è in ritardo scolastico e frequenta quindi una classe non conforme alla sua età anagrafica, infine, sulla media dei 1.800 bambini rom iscritti a scuola solo 198 hanno frequentato almeno i tre quarti dell’orario scolastico. Nell’ultimo anno scolastico monitorato, quello del 2014-2015, nella baraccopoli istituzionale di Castel Romano, la frequenza regolare ha raggiunto il suo valore più basso attestandosi al 3,1%. “Questi dati dimostrano, una volta di più, come le responsabilità di tale insuccesso siano imputabili principalmente al contesto socio-economico e alle politiche abitative promosse dall'Amministrazione locale”, affermano Associazione 21 luglio e la rete REYN Italia.

Il fattore sgomberi. Gli sgomberi forzati che interessano gli insediamenti informali rappresentano per le due associazioni “un ulteriore fattore di trauma per i minori delle baraccopoli, rendono le condizioni di vita delle famiglie coinvolte ancora più precarie e costituiscono un ennesimo ostacolo al pieno godimento del diritto all’istruzione, già pesantemente compromesso, dei minori che li subiscono”.
E continuano: “Quest'anno a Napoli, nel quartiere di Gianturco, uno sgombero forzato ha coinvolto circa 1300 rom in emergenza abitativa, di cui circa la metà minori, provocando una vera e propria diaspora alla vigilia della Giornata Internazionale dei rom e sinti celebrata l’8 aprile di ogni anno”.
Per quanto riguarda la Capitale, da un monitoraggio relativo al periodo 1° novembre 2016 – 30 giugno 2017 l’Associazione 21 luglio aveva registrato nella città di Roma un incremento di operazioni pari al 133% rispetto agli otto mesi precedenti e il 23 ottobre scorso, con lo sgombero forzato numero 29 si è superato il totale di operazioni effettuate dalle forze dell’ordine nell’arco dell’intero 2016.

Politiche ventennali realizzate su base etnica e destinate ai rom in quanto rom, hanno negli anni alimentato il circolo di povertà ed esclusione sociale - afferma Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio - ostacolando le famiglie rom svantaggiate e traducendosi in barriere per l’accesso a diritti fondamentali, come l’alloggio e l’educazione scolastica. Tra gli obiettivi della Rete Reyn Italia c’è anche quello di promuovere un cambio di rotta nel nostro Paese al fine di incentivare politiche realmente inclusive a partire dalla prima infanzia, all’insegna delle qualità e dell’alta professionalità”.

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