12 marzo 2017 ore: 13:40
Disabilità

Giornata persone con sindrome di Down, va in scena “Hamlet Solo”

Sarà Barbara Voghera, attrice con sindrome di Down e storica interprete delle creazioni di Lenz Fondazione, la protagonista dello spettacolo diretto dalla regista Maria Federica Maestri. Sul palco del Lenz Teatro di Parma il 21 marzo
Francesco Pititto Parma torna 'Hamlet Solo' di Lenz Fondazione 2

Hamlet Solo, Lenz Fondazione - ©Francesco Pititto

box PARMA – Sarà Barbara Voghera, attrice con Sindrome di Down e storica inteprete delle creazioni di Lenz Fondazione, la protagonista di “Hamlet Solo”, spettacolo che andrà in scena il 21 marzo a Parma (Lenz Teatro, ore 21) in occasione della Giornata mondiale delle persone con Sindrome di Down. “Le nostre vite artistiche si sono incrociate alla fine degli anni Novanta e da allora sono diventate inseparabili, stimolate da un processo creativo in continua evoluzione, arricchito dall’esplorazione delle grandi drammaturgie, Shakespeare, Goethe, Calderón, Manzoni, Ariosto – spiega Maria Federica Maestri, regista – . ‘Hamlet Solo’ è la summa di questa nostra lunga e profonda esperienza scenica: una creazione teatrale in cui la monumentalità del capolavoro classico si traspone in una nuova sintesi di potente densità emozionale. Barbara Voghera non è solo interprete di questo ritratto tragico sull’esistenza umana ma corpo di dolorosa poesia e di imperfetta bellezza, capace di incarnare le parole shakesperiane in un’oscillazione esponenziale tra perdita e ritrovamento del senso”. 

Traduzione, drammaturgia e imagoturgia di “Hamlet Solo” sono state curate da Francesco Pititto. “Il nostro linguaggio teatrale si fonda su un’estrema e radicale fedeltà alla parola del testo – spiega Pititto – Nella ricerca dello stato eroico dell’attore il teatro prende forma nell’oscillazione tra debolezza e forza, vulnerabilità e potenza del corpo parlante. Ponte polifonico tra antico e moderno, tra generale e particolare, tra lingua e dialetto, l’Amleto di Shakespeare si fa eco potente dell’arte del teatro nella contemporaneità e nel rinnovamento del linguaggio”. In “Hamlet Solo” si rivela la natura orfana di Amleto, la sua solitudine scenica ed esistenziale. “In  un attraversamento senza respiro del testo, l’attrice implode dentro gli altri personaggi, unico strumento ‘vivo’ di una partitura visiva di spettri – continua – I dialoghi con Orazio, la regina, il fantasma del padre, Guild e Rose, gli attori, i becchini, re Claudio vengono inflessi nell’unico duello eroico posibile, quello dell’attore con se stesso”. “Hamlet Solo” si avvale delle musiche create ad hoc dal compositore Andrea Azzali.

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