Giornata rifugiato, Abdou ed Emilia raccontano gli effetti positivi dell’accoglienza
- BOLOGNA - Abdou è arrivato in Italia dal Mali. Ha fatto richiesta di asilo ma non l’ha ottenuto. Non sa l’italiano e non è riuscito a integrarsi. Dorme dove capita e chiede aiuto per mangiare. La sua salute è peggiorata. Abdou è il protagonista del video realizzato da Bologna Cares!, la campagna di comunicazione del progetto Sprar del Comune di Bologna, lanciata in occasione della Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno. Insieme a lui c’è Emilia che ci racconta come, in realtà, la storia di Abdou abbia preso una strada diversa grazie al sistema di accoglienza che lo ha preso in carico quando è arrivato in Italia, che gli ha dato assistenza legale, sanitaria, gli ha insegnato la lingua e lo ha aiutato a finire la scuola, trovare un lavoro e una casa, inserirsi nella comunità. Dopo aver raccontato i motivi per cui le persone scappano dai loro Paesi di origine e i rifugiati di ieri e di oggi, Bologna Cares! sceglie di raccontare perché l’accoglienza dei richiedenti asilo è un’attività necessaria e ordinaria dello scenario sociale. “Un sistema di accoglienza strutturato ha ricadute positive sulla società mentre se questo manca si producono esclusione, povertà e rischi sanitari”, ha spiegato Sandra Federici della cooperativa Lai-momo. Il video con Abdou ed Emilia sarà diffuso a partire dal 20 giugno, sarà proiettato in piazza Maggiore prima della proiezione del film di “Sotto le stelle del cinema” e il 23 giugno durante la serata di inaugurazione dell’Arena Puccini, prima della proiezione di “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi. Inoltre, sempre a partire dal 20 giugno saranno diffuse sugli autobus di Bologna le locandine della campagna per far vedere alcuni aspetti dell’accoglienza.
Dal primo gennaio al 31 maggio sono 185 le persone transitate per il servizio Sprar dell’area metropolitana di Bologna (sono 168 i posti a disposizione). La fascia di età più rappresentata è quella 26-35 anni (66 persone), segue quella 19-25 anni (50), 16 persone hanno tra 0 e 5 anni e 3 sono over 60. Nello Sprar minori sono accolti in 99, tutti maschi. I posti disponibili nei Centri di accoglienza straordinaria sono 930, di cui la maggior parte occupati. Complessivamente i posti a disposizione tra Cas, Sprar adulti e Sprar minori sono 1.585 in 94 strutture di varie dimensioni (la più piccola ha 4 posti, la più grande 100). L’hub regionale di accoglienza di via Mattei ha visto transitare dall’inizio dell’anno a fine maggio 2.616 persone (in 128 arrivi), mentre l’hub per minori 68 (i posti sono 50). Tra le persone che hanno ricevuto la prima accoglienza all’hub, la maggioranza è rappresentata da uomini (2.371), la metà ha tra i 18 e i 25 anni, le nazionalità più rappresentata sono nigeriana e pakistana.
Sono 115 i richiedenti asilo e rifugiati che sono stati avviati a percorsi formativo grazie alle azioni promosse dal Comune di Bologna per le fasce vulnerabili della popolazione e finanziate dal Fondo sociale europeo, di cui 70 hanno tra i 19 e i 25 anni. “Abbiamo raccolto dai servizi il fabbisogno e ci siamo posti come obiettivo quello di avviare a percorsi formativi e di tirocinio in azienda un centinaio di persone tra quelle stanziali, anche se accolte nei Cas o nello Sprar – ha detto Monica Brandoli del Comune di Bologna – Siamo riusciti a fare di meglio”. I rifugiati hanno avuto la possibilità di svolgere percorsi formativi o tirocini professionalizzanti in diversi settori tra cui edilizia, ristorazione, sartoria, abbigliamento, termoidraulica, manutenzione del verde. “Lo sportello lavoro è aperto a tutti, non solo ai richiedenti asilo, e offriamo a tutti le stesse opportunità – ha proseguito Brandoli – Ho notato però che, a differenza delle persone in condizione di disagio che accedono allo sportello lavoro, i richiedenti asilo sono molto motivati e hanno competenze elevate. Oltre alle 115 già avviate ne stiamo valutando altre 50 che ci auguriamo possano presto iniziare un percorso”. Il Comune ha avviato anche altre azioni al di fuori del Fondo sociale europeo in collaborazione con la cooperativa Lai-momo (che si occupa di abbinare persona e azienda e del tutoraggio) per permettere a persone accolte nei progetti Sprar di effettuare tirocini in azienda, finora sono 25 le persone viste. In totale le persone che hanno avuto accesso allo sportello lavoro nell’ambito delle azioni rivolte ai vulnerabili promosse grazie al Fondo sociale europeo sono 600, con una media di 70/80 al giorno.
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno, sono 3 le iniziative promosse in città. il 19 giugno alle 19 alle Serre dei Giardini Margherita sarà inaugurata la mostra fotografica “Home sweet home” con scatti realizzati all’interno della struttura Sprar Casa dell’Agave gestita dall’associazione MondoDonna che raccontano la quotidianità delle persone che vi sono accolte. Il 20 giugno alle 10 a Villa Aldini (viale dell’Osservanza, 35) è in programma la “Serata gastronomade” di Cantieri Meticci: l’evento fa parte della rassegna “Ascolto il tuo cuore, città. Esplorazioni artistiche di una città che cambia” frutto del lavoro svolto dai Cantieri Meticci nell’ambito dei Quartieri teatrali con ospiti delle strutture Sprar e Cas. Il 22 giugno dalle 18.30 alle 22.30 alla Serre dei Giardini Margherita si parlerà di “Vesta: rifugiati in famiglia”, il progetto realizzato dalla cooperativa Camelot con il Comune di Bologna per far incontrare rifugiati in uscita da percorsi di accoglienza Sprar e famiglie disposte ad accoglierli. Al momento sono 42 quelle che hanno dato la disponibilità tramite la piattaforma on line e 18 quelle che hanno iniziato il percorso di formazione. (lp)