Giornata rifugiato, il Cnca: "I diritti vanno conquistati insieme. Buona festa!"
ROMA - Il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) festeggerà la Giornata internazionale del Rifugiato, il 20 giugno, con una lettera indirizzata a tutte le persone migranti accolte in strutture gestite da organizzazioni socie della Federazione. Saranno proprio queste ultime a farla avere ai propri ospiti aggiungendo al logo e alla firma del presidente del Cnca il logo e la firma del presidente della propria organizzazione.
“Nella lettera – disponibile in italiano, inglese, francese, arabo e urdu - dichiara Stefano Trovato, responsabile Immigrazione del Cnca -, diciamo alle persone migranti che crediamo in un’Europa e un Paese che non creino muri, ma che si aprano all’alterità come occasione preziosa di cambiamento positivo sia per chi viene accolto sia per chi accoglie. E in un momento in cui, ancora una volta, l’immigrazione diviene terreno di pericolose strumentalizzazioni e di veri e propri incitamenti xenofobi, ci sembra non irrilevante far sapere a queste persone che noi non vogliamo solo dargli ospitalità e far fronte a un’emergenza, ma costruire insieme a loro un futuro migliore per tutti”.
La lettera. “Oggi è la Giornata Internazionale del rifugiato e ci sembra il momento migliore per dirti che crediamo in un Paese e in un’Europa accoglienti e solidali – si legge nella lettera -, che non alzino muri e stendano filo spinato per proteggere i propri confini, ma che siamo capaci di aprirsi all’altro, costruendo insieme alle persone migranti, e ai loro figli, una società migliore: possiamo realizzare un futuro più giusto e più pacifico unendo le nostre culture e i nostri sforzi”.
“L’accoglienza che ti offriamo nella nostra struttura vuole essere proprio questo – conclude il Cnca -: l’esempio che la convivenza è possibile, che le relazioni tra persone di diversa nazionalità sono un’occasione di cambiamento positivo per tutti. I diritti vanno conquistati insieme e devono valere per tutti gli uomini e le donne, al di là della loro origine. Benvenuta/o, dunque, in Italia e… buona festa!”.