Giornata sindrome Down. E' "autorappresentanza" la parola d'ordine di Anffas
Foto Anffas
ROMA - “Promuovere l'empowerment delle persone con sindrome di Down, per permettere loro di rappresentarsi in maniera sempre più autonoma”: è uno degli obiettivi della Giornata delle persone con sindrome di Down, che si celebra oggi in tutto il mondo. E a cui Anffas partecipa, ponendo l'accento su due parole chiave, da sempre principi fondanti del suo operare: “advocacy” ed “empowerment”.
Tema della giornata di quest’anno è “What I bring to my community”, ossia “Il mio apporto alla mia comunità”, che così parafrasa Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas: “Le persone con Sindrome di Down, come tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, rappresentano una risorsa importante per la comunità e sono loro stesse ad affermarlo autonomamente e a gran voce attraverso quello che ormai è un movimento trasversale internazionale, ossia l’autorappresentanza, la self advocacy. Non a caso tra gli obiettivi che si pone la Giornata 2018 vi è anche promuovere l’empowerment delle persone con Sindrome di Down per permettere loro di rappresentarsi in maniera sempre più autonoma”.
Proprio per sviluppare e affermare queste capacità delle persone con disabilità intellettive, Anffas ha promosso al suo interno “Io cittadino! Piattaforma italiana Autorappresentanti in movimento”, il primo movimento di autorappresentanza italiano, “ricevuto e riconosciuto anche dal presidente della Repubblica Mattarella nel 2016 – ricorda Speziale – e composto da persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo che lavorano costantemente per difendere in prima persona i loro diritti e per garantire un futuro diverso e migliore per tutte le persone con disabilità intellettive”.
Sempre l’autorappresentanza “sarà uno dei temi al centro della prossima Giornata nazionale della Disabilità intellettiva e/o relazionale che si svolgerà il 28 marzo – anticipa Speziale - con la sua ormai consolidata formula dell’Open Day e che vedrà tutte le strutture associative – circa 1000 in tutta Italia - in cui Anffas da 60 anni si prende cura e carico di oltre 30 mila persone con disabilità e dei loro familiari, organizzare con il protagonismo diretto delle persone con disabilità, convegni, spettacoli e tante altre iniziative volte a diffondere la cultura dell’inclusione sociale, delle pari opportunità, della non discriminazione”.
Speziale rivolge dunque il suo invito a “chi fosse ancora scettico sui grandi contributi che le persone con sindrome di Down e tutte le persone con disabilità intellettive in generale diano alla comunità a partecipare alla nostra Giornata, che quest’anno riveste un’importanza particolare poiché coincide con il sessantennale di Anffas: in molte strutture associative – annuncia - sarà possibile ripercorrere la storia di Anffas dal 1958 ad oggi e sarà quindi possibile vedere non solo come la società è cambiata ma come è cambiato soprattutto il ruolo delle persone con disabilità intellettive al suo interno e come queste siano sempre più in prima linea per la difesa e tutela dei propri diritti, consapevoli che, nonostante i tanti traguardi raggiunti, tante sono ancora le sfide da affrontare per garantire a tutti pari opportunità e piena inclusione sociale”.