Giovani musulmani d'Italia, "nel 2014 entreremo in Libera"
MILANO – Islam e antimafia. Un binomio sconosciuto, fino al 2014. Ma dal loro convegno nazionale del 28 dicembre a Lignano Sabbiadoro (Udine), i Giovani musulmani d'Italia sembrano aver invertito la rotta. "Nel 2014 entreremo certamente in Libera: c'è l'interesse sia nostro sia di don Luigi Ciotti", annuncia il presidente Abderrahmane Mouhaddab. Finora il contributo nell'antimafia del network di associazioni islamiche è stato sporadico e commemorativo. Ora l'obiettivo di Mouhaddab è renderlo più sistematico. "Ho sentito di fenomeni di usura ed estorsione anche nel mondo degli imprenditori musulmani". L'intervento dei Giovani musulmani potrebbe favorire l'abbattersi del muro dell'omertà. "La lotta alla corruzione è sempre stata tra i nostri valori. L'intervento di don Ciotti ci ha spronati a renderlo un impegno concreto".
Galeotto è stato il discorso che il fondatore di Libera ha pronunciato il 28 dicembre a Lignano Sabbiadoro, invitato insieme al ministro Cecile Kyenge a intervenire. Nell'occasione, Ciotti ha chiesto ai ragazzi dei Giovani musulmani d'Italia di federarsi in Libera e cominciare insieme un percorso antimafia. Ora si tratta solo di tempo. Quest'estate, per la prima volta, i ragazzi dei Giovani musulmani d'Italia hanno preso parte ad un campo estivo di Libera nel Lazio. Da lì è nata l'idea di proseguire nell'impegno. Si partirà probabilmente dal Friuli Venezia Giulia, dove Abderrahmane Mouhaddab ha già incontrato il referente locale di Libera e iniziato asviluppare i punti più interessanti per i Gmi. (lb)