Giovani: per il 50% il servizio civile è la prima esperienza di volontariato
ROMA - Dopo le anticipazioni pubblicate lo scorso 24 gennaio, ArciServizioCivile (ASC), la più grande associazione di scopo italiana dedicata esclusivamente al servizio civile nazionale, presenta un secondo focus, tratto dal monitoraggio curato da Elisa Simsig sugli 1.830 giovani che hanno partecipato ai progetti di servizio civile messi a bando nel 2017 dalle associazioni ad essa aderenti (vedi lancio precedente).
ASC è anche l'unica associazione ad avere disponibili le serie complete di dati, approfondimenti ed analisi sui giovani in servizio civile a partire dal 2009. Si tratta di un universo di quasi 11.000 giovani.
Tra i punti che il monitoraggio di ASC ha approfondito, c’è il rapporto che i giovani in servizio civile hanno avuto con il mondo del Terzo settore e il loro background sotto questo punto di vista.
“Soprattutto nella prospettiva del servizio civile universale – si legge nella ricerca – e nell’ottica di un allargamento dell’esperienza ad un numero più elevato possibile di giovani, occorre sapere fino a che punto il mondo del volontariato rappresenti un ‘serbatoio’ di provenienza dei volontari”.
“In realtà – spiega ASC -, almeno da quando monitoriamo questi indicatori, è importante osservare che, benché il mondo del volontariato rappresenti un bacino importante di provenienza dei giovani volontari, esso non costituisca in nessun modo un presupposto esclusivo”. Risulta infatti che il 50% dei giovani che ha risposto al questionario ha avuto esperienza in passato, mentre per il restante 50% il servizio civile è in assoluto la prima esperienza di questo tipo. Per questi ultimi quindi – commenta la ricerca – “il servizio civile è in assoluto la prima esperienza di questo tipo. E di questo va tenuto conto nel momento in cui si accolgono i volontari in contesti operativi e relazionali per loro del tutto estranei”.
Tra i chi ha avuto esperienze nel Terzo settore, il 13% proviene dalla stessa associazione in cui svolge il servizio civile e sono in maggioranza (60%) femmine, 26-30enni (66%), laureati (66%), attivi nel Nord Italia (64%) e occupati con lavori saltuari (66%).
Rispetto a possibili incarichi retribuiti nel Terzo settore, solo 3 giovani su 10 ne hanno avuto, con piccole differenze tra maschi e femmine a favore di queste ultime, nessuna differenza su questo tema invece rispetto al titolo di studio posseduto, mentre esso è più frequente tra i 26-29enni, tra i residenti al Nord e tra chi lavora in modo stabile o saltuario.
l dati completi del rapporto di monitoraggio sono disponibili al link https://goo.gl/ndVZL9 (FSp)