Giustizia riparativa: nelle Marche volontariato al posto del carcere
ANCONA - Nelle scorse settimane è stato sottoscritto e presentato alle associazioni di volontariato marchigiane un protocollo d’intesa tra il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e il Csv Marche (Centro di servizio per il volontariato), finalizzato a favorire il reinserimento sociale di persone sottoposte a condanne penali, in misura alternativa alla detenzione, attraverso lo svolgimento di attività di volontariato.
I contenuti dell’accordo, firmato dal provveditore regionale Marche Ilse Runsteni, in collaborazione con l’ufficio dell’Esecuzione penale esterna, e dal presidente regionale del Csv, Enrico Marcolini, sono stati illustrati nel corso di cinque incontri provinciali con le associazioni di volontariato del territorio, che sono state invitate ad aderire al progetto. “Siamo convinti – ha spiegato il presidente del Csv Marche Enrico Marcolini - che il recupero e il reinserimento sociale di persone in esecuzione penale passi anche attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, associazioni, e, nel caso specifico, mediante attività di volontariato, che possono promuovere lo sviluppo di legami sociali improntati alla solidarietà”.
Compito essenziale del Csv sarà quello di individuare, d’intesa con l’ufficio Esecuzione Penale Esterna, associazioni di volontariato disponibili ed idonee presso le quali le persone sottoposte a condanne penali possono svolgere attività di volontariato, in riparazione al danno commesso. Il Csv garantirà alle associazioni coinvolte un’ azione di accompagnamento e supporto in relazione a tutte le attività previste. Sarà invece compito dell’ufficio Esecuzione penale esterna preparare ed accompagnare l'accoglienza della persona nell’associazione di volontariato individuata, offrendo ogni necessario supporto. Info: http://www.csv.marche.it/web/