13 aprile 2016 ore: 14:07
Immigrazione

Gli eritrei tornano a sbarcare: trasferiti all'hotspot di Milo

Ieri al porto di Trapani sono arrivati 740 migranti: 487 di loro si sono dichiarati eritrei. Dovranno stare tre giorni all'hotspot di Milo per il fotosegnalamento e poi dovranno essere portati in uno degli hub per la "relocation" in altri paesi europei, destinata solo a eritrei, iracheni e siriani
Migranti eritrei su nave

TRAPANI - Sono sbarcati ieri al porto di Trapani 740 migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana: 487 di loro si sono dichiarati eritrei. Erano a bordo del pattugliatore CP 941 “Ubaldo Diciotti” della Guardia Costiera. I 487 profughi eritrei sono stati accolti all'interno dell'hotspot di Milo (Trapani) la cui capienza ordinaria è di 400 posti insieme ad altri 50 minori stranieri non accompagnati. I migranti staranno all'hotspot un tempo massimo di tre giorni utili a potere effettuare tutte le operazioni del foto-segnalamento, trascorsi i quali, se il numero degli eritrei sarà confermato, dovranno essere trasferiti negli hub per la prevista "relocation" europea, destinata solo a eritrei, siriani e iracheni. L'unico hub esistente, per il momento, in Sicilia è attualmente quello di Villa Sikania, a Siculiana in provincia di Agrigento, anche se la prefettura di Trapani ha individuato come possibile hub un'altra struttura che è in attesa di avere il via libera dal ministero dell'Interno. Intanto, dopo gli opportuni accertamenti di questi giorni, almeno un centinaio di migranti, dovranno necessariamente essere trasferiti presso altri centri di accoglienza italiani perché tutti i 28 Cas (centri di accoglienza straordinaria) di Trapani sono già al completo: su 1991 posti, infatti, ci sono attualmente 2018 immigrati con 27 persone in più. 

Dei migranti sbarcati ieri, 220 sono stati trasferiti in pullman in piccoli gruppi di 25 persone in altri centri di accoglienza delle regioni d'Italia che hanno dato la disponibilità. Inoltre, sono stati individuati anche una decina di marocchini che per ora sono a disposizione della questura che provvederà ad attivare al più presto il loro rimpatrio. 

"Nonostante le evidenti difficoltà numeriche, ci stiamo sforzando e attivando nel migliore dei modi per avviare tutte le operazioni previste nel nostro hotspot - sottolinea il prefetto di Trapani Leopoldo Falco -. Tra le prime criticità di questo sbarco, infatti, la prima è quella delle 487 persone che si sono dichiarate eritree - continua Falco -. Siamo davanti ad un numero molto elevato di persone per le quali, trascorso il periodo previsto per il foto-segnalamento dei tre giorni, si dovrà pensare ad un trasferimento in un hub. A loro si sono aggiunti 50 minori stranieri non accompagnati ai quali stiamo cercando di garantire uno spazio protetto rispetto agli adulti. Rimane il fatto che, in questi giorni l'hotspot di Milo accoglie quasi 540 migranti rispetto alla sua capienza massima di 400 ospiti. Per questi pochi giorni cercheremo di rispondere come sempre al bisogno e quindi di fronteggiare questa situazione numerica, avviando successivamente i necessari trasferimenti in altre strutture d'Italia". 

Il foto-segnalamento avviene con il prelievo delle impronte digitali che è un'operazione per la quale occorrono circa 15 minuti a persona. Nell'hotspot di Milo ci sono cinque postazioni che riescono a foto-segnalare circa 160 migranti al giorno. In tre mesi, da quando l'ampia struttura ha aperto i battenti lo scorso 22 dicembre, 2492 sono stati i migranti foto-segnalati. Gli immigrati, quasi tutti provenienti dall'Africa sub-sahariana, una volta assistiti e aiutati dal punto di vista linguistico dai mediatori culturali, vengono informati sulla possibilità di effettuare la richiesta d'asilo e poi successivamente accolti nei Centri di accoglienza Straordinaria locali o di altre parti d'Italia. C'è, quindi, un lavoro di equipe, distinto per competenze specifiche, tra le organizzazioni nazionali internazionali presenti nella struttura: Unhcr, Easo e forze dell'ordine nazionali e internazionali (Frontex). (set) 

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