8 settembre 2016 ore: 12:47
Economia

Gli italiani mangiano meno e scelgono cibo più sano e leggero

Rapporto Coop. Nel carrello al supermercato i consumatori mettono sempre più frutta e pesce e meno carne. Ma sono tentati anche da integratori, beveroni e pillole di vario genere, mercato che vale oltre 2,5 miliardi
Legge anti-sprechi. Cibo

- Milano - Gli italiani vogliono cibo più leggero e sano. I wurstel rimangono sugli scaffali. Il loro consumo nel primo semestre del 2016 è calato del 13%. Mentre la vendita di frutta fresca è salita del 4,3%, quelli di frutta secca del 14,8% e di pesce del 5,2%. È quanto emerge dal Rapporto Coop, presentato questa mattina all'Expo Gate. "Si mangia di meno e si preferiscono quegli alimenti che vengono percepiti come più salutari" spiega Enrico Migliavacca, vicepresidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori Coop. -

Nel carrello al supermercato i consumatori mettono sempre più prodotti etnici (+8% nel primo semestre 2016) e bio (+21%). Ci sono poi nuovi prodotti, rispetto alla tradizione della cucina italiana, che stanno riscontrando un successo enorme. Come per lo zenzero (+141% nell'ultimo anno) o la curcuma (+93%). 

Fonte: Rapporto Coop 2016
Rapporto Coop - Tavola Spesa Alimentare

Gli italiani mangiano invece sempre meno latte intero (- 15%), zucchero raffinato (-7%), carne fresca (-4%), burro (-4%). Preferiscono latte di riso (+25%) o di mandorla (+39%) e i prodotti integrali (+14%). In crescita anche i piatti pronti: dalle zuppe (+46,6%) alle insalate (+22%), ma anche i secondi (+43%) e i tramezzini (+34%).  

Più salutari, ma anche tentati dall'"altro cibo", ossia integratori, beveroni e pillole di vario genere: il mercato in Italia vale oltre 2,5 miliardi di euro, con una crescita annua media dei consumi del 7,7%. 

Rapporto Coop - Tavola

Il rapporto è scaricabile dal sito www.italiani-coop.it. Si tratta di un corposo studio che sintetizza molti dati di altre ricerche, tracciando un quadro di come sta cambiando l'Italia. Con un focus sui nuovi italiani. "Figli della recessione, cresciuti in una società sempre più liquida e flessibile, sono più vecchi, più soli, più poveri ma anche più green e smart, più clean e healty". (Dp)  

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