26 marzo 2018 ore: 16:09
Immigrazione

Gli studenti americani? "Anche loro sono immigrati". Confronto con i richiedenti asilo

A Firenze un confronto tra studenti Usa e richiedenti asilo ospiti dei centri d’accoglienza per superare luoghi comuni e stereotipi sulle vite da emigrati

- FIRENZE - Gli immigrati? Non solo africani, non solo asiatici. Anche gli americani sono immigrati. Parte dalla volontà si superare preconcetti e luoghi comuni il confronto che ha visto da una parte gli studenti americani della Diablo Valley University, dall'altra i richiedenti asilo ospiti del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Fiesole a Borgunto gestito dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So. Un'occasione promossa per scambiare esperienze e impressioni sull'argomento immigrazione, prescindendo dagli stereotipi. Accompagnati da un educatore de Il Cenacolo e da due volontari, cinque ospiti africani anglofoni del CAS di Fiesole hanno incontrato studenti californiani di Scienze Politiche della Diablo Valley University, in Italia con un loro docente per un semestre, per studiare la prospettiva europea e il modello di accoglienza italiano su un tema attuale sia in Europa sia negli Stati Uniti: l'emergenza immigrazione.

Studenti americani - Il Cenacolo

“È stato uno scambio vero, rispettoso e commovente – ha spiegato il coordinatore de Il Cenacolo Davide Delle Cave – con domande molto dirette e senza giri di parole da entrambe le parti. I giovani africani hanno raccontato con immediatezza e dignità le loro drammatiche esperienze di viaggio e di vita, mettendo in evidenza le profonde differenze ma anche gli inaspettati punti di contatto tra le due società su temi come l'impatto della politica sul tema dell'immigrazione, le diverse prospettive sull'Italia, la convivenza con il pericolo, la violenza contro i minori, il valore della vita umana, il rispetto dei diritti e l'accesso alla conoscenza. L'incontro ha fruttato a entrambi i gruppi un allargamento della prospettiva sui reciproci mondi di provenienza e un profondo livello di condivisione a livello umano”. È in preparazione una successiva occasione di confronto prima del rientro degli studenti negli Stati Uniti, alla fine di aprile.

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