Governo, “il ministro sia il disability manager del Consiglio”
Disabilità simbolo
TREVISO – “Il ministro della disabilità dovrebbe fare nel Consiglio dei Ministri quello che il disability manager fa nelle giunte comunali e nelle aziende: collaborare con tutti gli assessori e tutti i settori, bussare a tutte le porte per ottenere i finanziamenti necessari al raggiungimento di precisi obiettivi. Il nuovo ministro deve attivare tutti i canali possibili, chiedere le condizioni migliori per rendere lo Stato, nel senso più ampio del termine, accessibile a tutti”. Rodolfo Dalla Mora, architetto e presidente di SIDiMa, la Società italiana disability manager, guarda positivamente all’istituzione di un dicastero specifico per le persone con disabilità. Alla guida, il veronese Lorenzo Fontana. “Siamo entrambi veneti, ma non lo conosco. Il mio giudizio sul suo ministero non è politico: è quello di una persona con disabilità che vuole vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti”.
“Concettualmente credo che la disabilità dovrebbe rientrare tra le politiche sociali, come è stato negli ultimi anni. Ma abbiamo registrato una stagnazione, i risultati arrivati non ci hanno soddisfatto. Forse è il momento di avere un ministero a parte: potrebbe essere un’opportunità”. Secondo Dalla Mora, questa figura potrebbe rivelarsi utile, in primis, per analizzare lo stato dell’arte delle politiche che riguardano le persone con disabilità: una messa a fuoco di ciò che funziona e di ciò che, invece, va sviluppato, approfondito e migliorato.
Tra le priorità dell’azione del nuovo ministro, Dalla Mora indica la revisione delle pensioni di invalidità e dell’indennità di accompagnamento: “Impensabile che si possa vivere con una pensione di 300 euro al mese. Nella politica di tagli lineari a cui sicuramente assisteremo non vorrei che a rimetterci fossero i più deboli: presumo che il ministro della Disabilità si batta per difendere le persone con disabilità e scongiuri questa eventualità”. Il presidente di SIDiMa chiede anche l’applicazione piena dei decreti attuativi delle norme previste nel Jobs Act (a partire dalla riforma dei Centri per l’impiego) e la collaborazione con il ministero della Salute per l’erogazione piena dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza e, congiuntamente, per un maggiore controllo sul rispetto del nuovo Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili. “Al Lavoro e allo Sviluppo economico chiediamo di controllare che, effettivamente, siano applicate le norme per l’assunzione delle persone con disabilità e che, in caso contrario, siano previste rigide sanzioni. Chiediamo anche un potenziamento del Fondo per il dopo di noi. Infine, invitiamo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a occuparsi seriamente dell’abbattimento delle barriere architettoniche”. (Ambra Notari)