Grecia -Turchia, Ue si schiera a difesa dei suoi confini. Le ong: “Vergogna”
Gli stati membri pronti a rafforzare Frontex per difendere i confini esterni dell’Ue. La Turchia invia mille agenti speciali per evitare i respingimenti. Oim: “Rispettare i diritti umani”. Le associazioni europee: “Tutelare almeno i più vulnerabili”
ROMA - “L’Unione europea e i suoi stati membri rimangono determinati a proteggere i loro confini esterni. I passaggi illegali non saranno tollerati”. Lo dice lo statement ufficiale del Consiglio europeo, rilasciato ieri sera dopo l’incontro dei ministri dei vari paesi, in cui si è discusso della difficile situazione al confine tra Grecia e Turchia. Innanzitutto, le istituzioni europee ribadiscono la solidarietà alla Grecia, alla Bulgarie e a Cipro, e agli altri stati interessati dal flusso migratorio proveniente da est. Gli stati membri condannano la posizione della Turchia, rea di usare la “pressione migratoria a scopo politico”.
“Questa situazione alle frontiere esterne dell'UE non è accettabile. Il Consiglio si aspetta che la Turchia attui pienamente le disposizioni della dichiarazione comune del 2016 - si legge -. L’accordo produce risultati tangibili e sostiene anche gli sforzi significativi della Turchia nell'ospitare migranti e rifugiati. Sia l'UE che la Turchia trarranno beneficio dal proseguimento di questa cooperazione e impegno”. Allo stesso tempo Tutti gli Stati membri, la Commissione europea e le agenzie dell'Ue sono pronti a rafforzare il loro sostegno alle aree sotto pressione, anche attraverso il rafforzamento alle frontiere di Frontex e l'assistenza tecnica aggiuntiva. “Gli Stati membri forniranno rapidamente il sostegno necessario per garantire l'immediato dispiegamento delle squadre e delle risorse pertinenti - sottolinea il documento -. La Commissione svolgerà un ruolo attivo nel coordinamento del sostegno degli Stati membri.
Il Consiglio ha inoltre accolto con favore il sostegno aggiuntivo della Commissione europea alla Grecia, in particolare il suo impegno a rendere immediatamente disponibili 350 milioni di euro e la proposta di ulteriori 350 milioni di euro per il sostegno all’accoglienza e della gestione integrata delle frontiere.
Il Consiglio (Giustizia e affari interni) si riunirà di nuovo il 13 marzo per analizzare il caso Grecia. Intanto è notizia di queste ore che la Turchia invierà al confine con la Grecia mille agenti delle forze speciali "per evitare i respingimenti" di migranti da parte delle guardie di frontiera di Atene. Ad annunciarlo è il ministro dell'interno di Ankara Suleyman Soylu. Ed è proprio al confine che la situazione si fa sempre più tesa: con le forze greche che pattugliano la frontiera, insieme ad Alba dorata, il movimento di estrema destra. Una guerra che è anche di propaganda. Nei giorni scorsi un ragazzo siriano, raggiunto da una pallottola ha perso la vita proprio sulla linea del confine: il governo di Atena ha smentito parlando di fake news, mentre Ankara lanciava accuse. Ma la notizia è vera, come testimonia un video di Forensic Architecture, un’agenzia di ricerca della Gldsmiths University of London formata da ricercatori e giornalisti.
Reports of a Syrian man being shot dead at the #Evros / Meriç river border were denounced as fake news by the Greek government. Our newest study suggests otherwise.https://t.co/mDXO0rD27h
— Forensic Architecture (@ForensicArchi) March 4, 2020
Data la situazione, l’organizzazione internazionale delle migrazioni, Oim, esorta tutti gli Stati a dar prova di moderazione e ad adottare un approccio equilibrato e umano nei riguardi dei movimenti di popolazione che stanno interessando il confine tra Unione Europea e Turchia. “Negli ultimi cinque giorni lo staff dell'Oim, insieme a vari partner, ha offerto sostegno e assistenza a gruppi di migranti che si spostano da diverse località della Turchia verso i confini del Paese con l'Unione Europea - si legge in una nota -. Le prime valutazioni indicano che molti di questi migranti, di varie nazionalità, sono molto vulnerabili, con un'alta percentuale di donne, bambini e famiglie. I migranti al confine terrestre tra Turchia e Unione Europea e quelli vicino al Mar Egeo sono senza cibo, senz’acqua e sono privi di altri generi di prima necessità. Inoltre, molti dormono all'aperto nonostante le condizioni metereologiche invernali siano particolarmente difficili”. L'Oim si dice pronta a sostenere tutti i governi coinvolti affinché questi movimenti migratori possano essere gestiti con efficacia, in modo da ridurre le vulnerabilità e dare una risposta ai bisogni immediati dei migranti. “L'Organizzazione accoglie con favore gli impegni assunti dall'Ue e dai suoi Stati membri per affrontare la situazione dal punto di vista umanitario e politico - continua la nota -. L'Oim riconosce che la migrazione irregolare e gli attuali spostamenti di persone hanno messo a dura prova alcuni paesi, tra cui la Turchia e la Grecia, e che sono necessari più sforzi affinché ci sia una maggiore condivisione delle responsabilità nel dare sostegno all’emergenza e nell’identificare soluzioni durature per i migranti e i rifugiati. Allo stesso tempo, bisogna rispettare gli obblighi legali internazionali, in particolare in relazione a coloro che potrebbero avere bisogno di protezione internazionale”. Per questo chiede anche alla comunità internazionale di continuare a dare sostegno alla Grecia, che negli ultimi anni ha subito notevoli pressioni per conto dell'Unione Europea, e alla Turchia, che da tempo ospita milioni di rifugiati che cercano protezione dal conflitto in Siria.
Siamo in guerra contro persone inermi in fuga dalle bombe e dal ricatto del sultano Erdogan - sottolinea Filippo Miraglia di Arci, commentando il documento del Consiglio europeo -. Una vergogna che dimostra come il diritto internazionale, la civiltà giuridica e il senso di umanità siano stati oramai cancellati dall'orizzonte politico dei governi e delle istituzioni europee. Non c'è una sola parola sulle violenze alle quali sono sottoposti decine di migliaia di esseri umani. Sullo squadrismo di governo e dei fascisti greci. Dei morti e dell'uso delle armi.
Si parla di difesa delle frontiere, di attraversamenti illegali e di traffico di essere umani, dimenticando di dire che il respingimento alla frontiera europea di persone che arrivano da zone di guerra è contrario alle direttive europee e alle convenzioni internazionali (art.33 della Convenzione di Ginevra) - aggiunge -. I governi fanno dichiarazioni illegittime e le pubblicano arrendendosi all'ideologia della destra xenofoba. Intanto centinaia di migliaia di profughi di Idlib sono abbandonati al gelo e senza riparo in uno dei peggiori esodi di profughi di guerra mai visti nella storia recente. L'Ue invece di occuparsene impegna 700 milioni di euro per la "difesa" della frontiera greca. Con gli stessi soldi si potrebbero accogliere per 6 mesi ad un costo medio di 35 euro pro capite pro die più di 100 mila persone".
Intanto 65 organizzazioni europee hanno lanciato un appello in cui chiedono agli stati membri dell’ Unione Europea (Ue) di trasferire urgentemente i minori non accompagnati dalle isole greche sul proprio territorio assicurando, al contempo, che gli interessi dei minori siano adeguatamente tutelati. “I minori non accompagnati sono uno dei gruppi più vulnerabili al mondo”, ha affermato Eva Cossé, ricercatrice greca per Human Rights Watch. “Ciò nonostante, i minori sono privati dei più basilari beni di prima necessità e vivono in condizioni inumane.” Per questo, secondo le ong sono i primi a dover essere urgentemente assistiti, esposti come sono a molteplici pericoli, molti inoltre sono costretti a dormire all’aperto, senza alcun basilare sostegno che allevi la loro sofferenza o che li aiuti nella difesa dei propri diritti. (ec)