11 aprile 2016 ore: 13:43
Immigrazione

Grecia, 300 profughi feriti a Idomeni. "Mostrare i muscoli non serve a nulla"

Susanna Calcina, operatrice di Msf: “Abbiamo curato persone ferite da pallottole di gomma, bambini e una donna incinta. Non è sopportabile quello che sta avvenendo, queste persone sono dimenticate dall’Europa”. Intersos: "Spropositato il comportamento della polizia macedone". L'Unhcr: "L'Europa prenda provvedimenti"
Profughi a Idomeni (Grecia)

ROMA – Il giorno dopo gli scontri, è tornata la calma ad Idomeni, nel campo profughi dove da settimane sono accampati circa 11 mila migranti e richiedenti asilo. Ma non si escludono nelle prossime ore altre azioni di protesta da parte dei rifugiati che chiedono di oltrepassare la frontiera tra Grecia e Macedonia. Intanto oggi si contano i feriti dopo il lancio da parte della polizia di lacrimogeni e pallottole di gomma per allontanare le persone dal confine.

- Il team medico di Medici senza frontiere, presente sul campo, ha trattato circa 300 feriti, di cui 200 hanno riportato importanti problemi respiratori. “Abbiamo curato anche 40 feriti da pallottole di gomma e ci sono dieci persone che ci hanno detto di essere state picchiate per un’ora dalla polizia macedone – racconta Susanna Calcina, operatrice di Msf -. Abbiamo visto anche dei bambini, anche loro hanno riportato sia ferite che problemi respiratori. Alcuni sono stati colpiti con proiettili di gomma. Infine, abbiamo trattato anche il caso di una donna incinta, che si è trovata in mezzo ai lacrimogeni, ed è caduta”.

In queste ore, spiega l’operatrice Msf, anche se si vivono momenti di calma, la situazione resta “ insopportabile, insostenibile, inumana”. “Non si sa se i fatti di ieri avranno delle ripercussioni anche oggi, la situazione in queste ore è imprevedibile – continua Calcina –ma quello che è accaduto non è un caso isolato, sono possibili altri incidenti. Le persone ormai vivono da troppo tempo in questa condizione surreale. Ogni giorno è una giornata difficile a Idomeni”.

Il team medico di Msf è stato rafforzato: “ieri nonostante gli scontri siano andati avanti per circa 4 ore, siamo riusciti ad organizzarci per dare supporto alle persone e assicurare le cure necessarie – continua Calcina -. E devo dire che siamo riusciti a dare meglio anche perché dal punto di vista umano c’è molta collaborazione. Il nostro mandato è chiaro, vogliamo assicurare dignità a queste persone dimenticate dall’Europa”. L’organizzazione ha più volte condannato quello che sta accadendo in Grecia: “la responsabilità di questa situazione è delle politiche sbagliate, recenti e passate, fatte dai governi europei – conclude Calcina -,  non si vede nessuna reale prospettiva futura, e intanto le persone continuano a vivere in una condizione inumana ”.

Intersos: "Mostrare i muscoli non serve a nulla". Il comportamento di ieri della polizia macedone nei confronti dei profughi di Idomeni è stato “spropositato”, “una prova di forza contro persone esasperate e stanche, dopo settimane di attesa”. A sottolinearlo è Giovanni Visone, responsabile comunicazione di Intersos, in questi giorni in missione in Grecia. “E’ molto grave che si stia accettando una situazione di campi profughi di lunga durata in un paese europeo, come quella greca – sottolinea – A Idomeni le persone non hanno alcuna indicazione sul loro futuro, e vivono in una condizione indegna e frustrante. Per questo mostrare i muscoli, come è stato fatto ieri, non serve a nulla”. 

Unhcr: "Violenza sbagliata. L'Europa prenda provvedimenti". Secondo il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati,  Adrian Edwards, “una più ampia soluzione – ossia quella di ricollocare in altri Stati europei coloro che sono eleggibili per la protezione internazionale – è stata già concordata da parecchi mesi. Occorre metterla in pratica. La violenza è sbagliata in qualsiasi circostanza. L’Unhcr spera che l’Europa prenderà ora i provvedimenti necessari. Siamo pronti ad aiutare ulteriormente i governi nell’adempiere i loro obblighi nei confronti dei rifugiati”.(ec)

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