6 luglio 2015 ore: 15:51
Economia

Grecia, nei giorni del referendum avviato il piano per un milione di poveri

Promesso da Syriza in campagna elettorale, il “Programma di Salonicco” prevede la distribuzione di buoni alimentari, per l'affitto e elettricità”. Tonia Katerini (Solidarity for All): “300 comitati locali collaborano segnalando i più bisognosi e distribuendo beni”
Tonia Katerini

Tonia Katerini

Mentre i cittadini greci andavano a votare per il referendum indetto dal governo sancendo il no all'austerità, i più poveri di questi hanno cominciato a beneficiare del piano di assistenza umanitaria con la distribuzione di cibo, elettricità e sostegno agli affitti per i più bisognosi, promesso da Syriza in campagna elettorale con il “Programma di Salonicco”. “E' stato avviato nei giorni scorsi il programma governativo di assistenza sociale nel campo del cibo, del sostegno agli affitti e nella distribuzione gratuita di elettricità che ha come beneficiari 5-600 mila famiglie, oltre un milione di persone”, spiega Tonia Katerini, componente del comitato di coordinamento di Solidarity for All, una rete di circa 300 comitati locali attivi nell'assistenza alimentare e sanitaria alle famiglie più povere che i parlamentari di Syriza finanziano donando il 10 per cento del loro stipendio.

Tonia Katerini
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“Rispetto a sei mesi fa, quando si è stabilito il nuovo governo, la situazione economica e sociale resta drammatica, perché durante i negoziati non è stato possibile avviare alcun intervento economico, ma oggi abbiamo due programmi che ci permettono di affrontare la crisi umanitaria”, racconta Katerini. “Il programma di sostegno sociale del governo sta aiutando il nostro lavoro di assistenza alle persone in gravi condizioni di povertà, al contrario di quanto avviene con le politiche di austerità - afferma Katerini – inoltre alcuni dei nostri comitati locali sono stati coinvolti nell'attuazione dei programmi”.

- La coordinatrice di Solidariety for All spiega che le associazioni locali hanno collaborato nell'attuazione di entrambi i programmi governativi contro la crisi umanitaria. Per quanto riguarda il programma di distribuzione di buoni alimentari, sostegno all'affitto e concessione di alcuni kilowatt di elettricità gratuita alle famiglie più povere, le associazioni hanno aiutato il governo nella comunicazione, garantendo che tutte le persone più povere potessero fare la richiesta di questi beni: “Le persone che vivono in estrema povertà non hanno internet e le risorse necessarie per compilare i moduli elaborati dal governo - spiega Katerini - i comitati locali hanno aiutato il ministero delle politiche sociali a comunicare con tutti coloro in condizioni di estremo bisogno”. Il secondo programma, “consiste nella distribuzione immediata di alimenti e vestiario a chi ha bisogno - afferma Katerini – le associazioni hanno svolto un ruolo attivo di distribuzioni di beni per il governo”. (lj)

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