24 ottobre 2017 ore: 09:24
Immigrazione

Grecia, "trasferire i rifugiati in terraferma": appello delle associazioni

Diciannove organizzazioni chiedono di porre fine alla "politica di contenimento" di Atene: "Migliaia di persone, tra cui bambini, donne sole o in gravidanza e persone con disabilità bloccate sulle isole in condizioni terribili". La situazione più difficile a Samo e Lesbo
Mano di migrante su una rete, minori, frontiere - SITO NUOVO

ROMA - Diciannove organizzazioni per i diritti umani e per l’aiuto umanitario chiedono al primo ministro della Grecia Alexis Tsipras di porre fine alla “politica di contenimento” adottata dal governo di Atene per trattenere i richiedenti asilo sulle isole dell’Egeo. "Migliaia di persone, tra cui bambini, donne sole o in gravidanza e persone con disabilità, - si legge in una nota di Amnesty International -  sono bloccate sulle isole greche in condizioni terribili proprio mentre si approssima la stagione fredda. Costringere i richiedenti asilo a sopportare condizioni che violano i loro diritti umani e pregiudicano il loro benessere, la loro salute e la loro dignità non può essere giustificato dall’attuazione dell’accordo tra Unione europea e Turchia".

Dal marzo 2016, quando l’accordo è entrato in vigore, "le isole greche di Lesbo, Chio, Samo, Coo e Lero sono diventate luoghi di confino a tempo indeterminato, in alcuni casi già da 19 mesi. Migliaia di donne uomini e bambini sono intrappolati in condizioni deprecabili e precarie a molti di loro viene negato l’accesso a un’adeguata procedura d’asilo".

Il recente aumento degli arrivi ha incrementato la pressione sui già sovraffollati “hotspot”, ossia i centri d’accoglienza e d’identificazione, delle isole greche. Il numero dei nuovi arrivi è ancora relativamente basso, sottolinea Amnesty,  e dovrebbe essere pienamente gestibile tanto dalla Grecia quanto dall’Unione europea, ma la proporzione di donne e bambini è elevata. "La situazione è particolarmente critica a Samo e Lesbo, dove oltre 8.300 richiedenti asilo e migranti sono trattenuti in “hotspot” che potrebbero accoglierne solo 3000. - si legge - Il recente annuncio del prossimo trasferimento di 2000 richiedenti asilo da due isole verso la terraferma come misura d’emergenza per decongestionare la situazione, è un passo positivo ma non sarà sufficiente ad alleviare il sovraffollamento e non affronterà i problemi di fondo che la “politica di contenimento” ha causato".

"Con l’approssimarsi del terzo inverno da quando sono iniziati gli arrivi su grande scala, è evidente che le autorità greche non sono in grado di venire incontro ai bisogni essenziali e di proteggere i diritti dei richiedenti asilo finché questi rimarranno sulle isole dell’Egeo. - prosegue la nota di Amnesty - Le autorità greche e quelle dell’Unione europea citano l’accordo con la Turchia come giustificazione per la “politica di contenimento”. Ma costringere i richiedenti asilo a sopportare condizioni che violano i loro diritti umani e pregiudicano il loro benessere, la loro salute e la loro dignità non può essere mai giustificato".

Le 19 organizzazioni chiedono che i richiedenti asilo siano trasferiti sulla terraferma in modo da poter ricevere un’accoglienza adeguata e tutti i servizi necessari ai loro bisogni e da poter accedere a procedure d’asilo eque. 

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