Green economy, a giorni l'approvazione degli incentivi per chi ricicla
MILANO – Si attende a giorni l'approvazione del disegno di legge sulla Green Economy, "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali". Tra gli articoli più importanti, c'è il 15: “Accordi di programma e incentivi per l'acquisto dei prodotti derivanti da materiali post consumo”. Il comma 2 ha una portata rivoluzionaria: introduce incentivi a favore di chi produce da beni riciclati e per attività imprenditoriali che favoriscono il riutilizzo. Che il settore meritasse una regolamentazione lo dicono i numeri: ad oggi l'usato – indagine Doxa 2014 – frutta oltre l'1% del Pil, pari a 18 miliardi di euro, con oltre 80 mila addetti. E grazie a quest'economia, si recuperano 23.722 tonnellate di materiale all'anno, con oltre 107 mila tonnellate di CO2 risparmiate. Il risultato parlamentare potrebbe essere il riconoscimento dopo anni di silenzio.
Altreconomia ha raccontato in un libro la storia di questo settore. "Il salto della pulce" (192 pagine, 12 euro) parte dalla vicenda di Ettore Sole, veronese, rimasto disoccupato negli anni Ottanta e inventore della formula "conto terzi". Dall'intuizione di far nascere un luogo per lo scambio della merce di seconda mano ha inizio quest'avventura. Sole è il fondatore del primo mercatino dove acquistare e vendere beni usati, il Mercatino. Oggi è diventato un marchio in franchising, con oltre 200 punti vendita. Gli altri protagonisti del settore sono i "Caschi blu dell'usato", gli operatori della Rete nazionale dell'usato (www.reteonu.it). Hanno dato vita al gruppo per dare voci ai loro interessi e ai loro risultati. La discussione che è in corso in Senato è la prova concreta dei risultati ottenuti con anni di battaglie e rivendicazioni del ruolo sociale del riciclo. Il libro di Altreconomia racconta questo lungo viaggio, cominciato 30 anni fa e che oggi forse arriverà ad un riconoscimento. "Il salto della pulce", dice l'economista Guido Viale nella prefazione, è la traiettoria seguita in questi anni dalle comunità che hanno fatto del riciclo un valore: da attività residuale e per pochi, a pilastro centrale di una nuova visione economica. (lb)