Guida turistica e interprete Lis per spiegare l’arte a sordi e udenti
BOLOGNA – Musei, monumenti e palazzi storici di Bologna accessibili anche alle persone sorde grazie alle visite guidate realizzate nella lingua dei segni. A promuovere questo progetto è l’associazione no profit “Succede solo a Bologna” insieme al Comune del capoluogo emiliano. “La novità sta nel organizzare visite in cui udenti e sordi possono ammirare insieme le bellezze della nostra città – dice Fabio Mauri, presidente dell’associazione Succede solo a Bologna –Questo sarà possibile per la presenza sul posto di due guide: un’interprete Lis e una guida turistica autorizzata”. Lo scopo è quello di rendere la cultura fruibile a tutti e al contempo promuovere iniziative d’integrazione sociale. Per poter accedere a una delle visite guidate, basta andare sul sito dell’associazione e selezionare uno dei percorsi. Vicino a ognuno di loro è indicata la presenza o meno di un interprete Lis. “Le prime visite con cadenza fissa partiranno dal 2015 – continua Mauri – dove verranno organizzati dei mini gruppi a cui bisognerà prenotarsi”.
- Intanto si parte con tre visite pilota in cui si testerà non solo l’intesa tra guida e interprete ma anche il tipo di riscontro da parte delle persone. Il 21 dicembre verrano organizzate visite ai presepi della chiesa di S.Stefano, Corte Isolani e quello dei commercianti a palazzo Segni Masetti, per poi continuare con un tour culinario nella tradizione bolognese al mercatino di Santa Lucia in Strada Maggiore. L’11 gennaio sarà invece l’occasione per ammirare alcuni dei luoghi più belli della città. Dal nome “I sette segreti” questo percorso attraverserà Piazza del Nettuno, via dell’Archigginasio, via Santo Stefano e tante altre strade. Il 18 gennaio sarà invece la volta di “I luoghi sacri e dannati” della città di Bologna. “La nostra città non è ancora a misura di disabile – dice Matteo Lepore, assessore all’economia del Comune di Bologna – e l’impegno è quello di rendere Bologna accessibile a tutti per ogni cosa. Ecco perché progetti di questo tipo vanno in questa direzione”. (Dino Collazzo)