Guidonia, Associazione 21 luglio e Ercc: lo sgombero della baraccopoli lede i diritti umani
ROMA - Il sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo, con ordinanza sindacale 400 del 14 ottobre 2014, ha disposto, a partire dalla giornata di oggi, lo sgombero della baraccopoli di via Albuccione. Le famiglie coinvolte sono 23, per un totale di 170 persone che rischiano di trovarsi da un giorno all'altro per strada. Di queste, 125 sono minori, di cui 30 nella fascia 0-6 anni. Sono presenti anche persone con invalidità fino al 100% e donne in avanzato stato di gravidanza.
"Si tratta di un'azione illegittima e lesiva dei diritti umani e dei diritti dell'infanzia, per la quale la comunità rom sotto sgombero sta valutando tutte le possibili azioni legali, che l'Associazione 21 luglio e l'European Roma Rights Centre (Ercc) sono pronti a sostenere- dichiarano le due organizzazioni- Le famiglie sono preoccupate. Noi al momento presidiamo l'area e prendiamo le distanze da questa azione che in nessun modo, contrariamente a quanto narrato dall'Amministrazione Comunale, può configurarsi come superamento. Si tratta, invece, di uno sgombero forzato perché non assicura le garanzie procedurali previste dal diritto internazionale".
Ad alcune delle famiglie coinvolte è stato elargito nei giorni scorsi un contributo una tantum di 500 euro a persona e strumentalmente definito "contributo all'affitto" per abbandonare l'area. Un contributo che fino all'8 ottobre è costato all'amministrazione 28mila euro, ma è destinato a salire. Una spesa inutile, secondo le due organizzazioni, non inserita in un processo organico di superamento della baraccopoli ma che, al contrario, ha prodotto la fuoriuscita dall'insediamento stesso di una decina di famiglie con successiva occupazione di immobili senza titolo.
"Di fronte all'incapacità dell'Amministrazione di Guidonia Montecelio di adottare adeguati processi di superamento degli insediamenti mono etnici, come sta accadendo in diverse città italiane, si è scelta la strada più facile e anche più dispendiosa, quella dello sgombero forzato. Di fatto una violazione dei diritti umani accompagnata da uno sperpero di denaro pubblico in nome di presunti progetti di inclusione abitativa privi di sostenibilità", afferma Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio. (DIRE)