Heleine ha diritto alla pensione di invalidità, ma da mesi attende un documento di identità
PALERMO - Non riesce a camminare bene e a muovere gli arti a causa di una severa spondilodiscite cervicale che le ha compromesso anche la mobilità della schiena. Per questo le hanno riconosciuto una invalidità del 75%. E' il caso di Heleine, 64 anni, originaria della Costa d'Avorio che vive da oltre 30 anni a Palermo. Pur avendo visto il suo diritto riconosciuto dalla commissione di invalidità di Asp ed Inps, per percepire il sussidio di invalidità di 290 euro risulta ancora tutto fermo.
La riscossione della somma prevista per legge può avvenire soltanto se si è titolari di un conto-corrente postale dove l'Inps può accreditare l'importo di denaro. Per farlo occorre, però, essere in regola con i documento di identità personale. Dopo avere vissuto in situazioni molto precarie, la signora da poco, grazie all'aiuto di un gesuita è riuscita a prendere in affitto una piccolissima casa, sita nel popolare quartiere di Ballarò, con un contratto regolare. Se però i vigili non verranno ad accertare che lei abita realmente in questa casa, la signora non potrà avere un documento di riconoscimento regolare. Heleine vive già da tre mesi in questa abitazione senza in questo momento avere neppure luce elettrica.
Dopo avere passato tanta parte della vita a lavorare come domestica, purtroppo sempre in nero, oggi Heleine non prende una pensione regolare. Il suo stato di disabilità non le permette più di lavorare e pertanto riesce a sopravvivere con quello che elemosina ogni giorno dai fedeli della chiesa di Casa Professa. “Sono molto stanca – racconta con un filo di voce Heleine -. Aiutatemi almeno a prendere quel poco che mi spetta perché sto molto male”. “Dopo che l'Inps ha riconosciuto l'invalidità - spiega il gesuita che sta seguendo il caso della donna – alla signora, adesso bisogna aprire un conto postale per potere far canalizzare dall'Inps questa somma mensile. Per fare questo occorre un Iban da mandare all'Inps che si può avere soltanto se Heleine ha un documento d'identità e un codice fiscale. All'ufficio comunale, lo scorso 11 dicembre ci hanno fatto sapere che non può essere rilasciato il documento di riconoscimento se prima la polizia municipale non accerta dove lei abita. Accertamento che finora non è avvenuto facendo fermare tutto. In questa situazione non riesce ancora ad avere neanche un medico curante. Heleine è titolare di diritti che le devono essere riconosciuti al più presto considerato lo stato di salute in cui si trova".
Il 14 settembre del 2016 la signora ha avuto un permesso di soggiorno per motivi di salute che adesso a fine gennaio dovrà essere rinnovato. "In passato quando non aveva casa abbiamo provato a farle avere la residenza virtuale ma non ci siamo riusciti. Recentemente ho sollecitato telefonicamente varie volte il comando della polizia municipale affinché potesse intervenire al più presto come previsto per legge ma, purtroppo, non si sa ancora per quanto tempo si dovrà aspettare. Non è giusto che Heleine debba subire questi gravi ritardi per dei diritti che le spettano tutti". (set)