23 marzo 2016 ore: 18:05
Immigrazione

Hotspot di Lesbo, anche Oxfam verso l’abbandono: “Libertà di movimento limitata”

Si allarga il fronte delle organizzazioni che hanno deciso di lasciare il centro, diventato sempre più simile a un centro di detenzione. “A noi interessano le persone, il lavoro nell’isola non si ferma”
Hotspot a Lesbo, migranti dietro inferriata

ROMA – Dopo l’Unhcr e Medici senza frontiere, anche Oxfam sta per cessare le sue attività all’interno dell’hotspot di Moria, nell’isola greca di Lesvo. Lo conferma Giovanni Riccardi Cantiani, responsabile dell’organizzazione in Grecia. “Dopo l’annuncio ufficiale di sabato scorso, in cui c’è stato comunicato il nuovo sistema di gestione del centro e dopo aver monitorato la situazione negli ultimi giorni, siamo in costante contatto con la sede centrale per valutare di interrompere la nostra attività all’interno, dopo averla già ridotta al minimo. ”Si allarga così il fronte delle organizzazioni umanitarie che stanno abbandonando il più grande hotspot greco, in cui transita la maggior parte dei migranti e rifugiati che approdano sull’isola. E che dopo l’accordo Ue- Turchia somiglia sempre di più a un centro di detenzione, come denuncia l’Unhcr.

All’interno dell’hotspot la libertà di circolazione è molto limitata – spiega Cantiani – il campo è grande e recitato e c’è un certo livello di circolazione, ma all’interno c’è una zona di massima sicurezza: chi entra lì non è autorizzato a uscire. Inoltre, ci sono arrivate segnalazioni anche di altre limitazioni come quella di non poter usura i telefonini. Per noi quindi si pone un problema: se viene limitata la libertà personale non possiamo lavorare lì”. In questo momento Oxfam sta terminando alcune attività all’interno del centro: “stiamo finendo l’ultimo blocco dei bagni, che sono stati ingranditi e migliorati – sottolinea – si tratta di un centro che ha una capienza di 1800 persone, quindi la parte delle strutture igieniche è molto importante”.

Nel centro oggi c’erano circa 1500 persone, anche bambini. Nell’intera isola, però, il numero sale a 4.700: “se decidiamo di lasciare Moira, non ci ritiriamo da Lesbo, ma continueremo le attività a supporto di migranti e rifugiati – aggiunge - ciò che ci interessa sono le persone, l’impegno è quello di aiutare tutti”. Infine, il responsabile di Oxfam ricorda che in tutta la Grecia, in questo momento, ci sono 46mila persone sparse in 25 siti: “ c’è un enorme lavoro da fare, se escludiamo i 5 hospot, ci sono tanti campi, dalla Macedonia e al confine con l’Albania, la nostra missione umanitaria non si ferma”. (ec)

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