Hotspot galleggianti? Chaouki: “Disastro umanitario in mezzo al mare”
ROMA - La proposta di istituire degli hotspot galleggianti, avanzata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, è “un’opzione fantasiosa”, secondo il deputato Pd Khalid Chaouki, responsabile dell’integruppo parlamentare immigrazione. “Di fronte ai numeri alti, previsti nei prossimi mesi, ci troveremmo di fronte a un disastro umanitario in mezzo al mare o su eventuali piattaforme" ha aggiunto, intervenendo oggi alal Camera alla presentazione del progetto OpenEurope, realizzato da Oxfam, diaconia valdese e Borderline Sicilia.
“Come intergruppo parlamentare immigrazione e come commissione accoglienza stiamo seguendo con preoccupazione la gestione degli hotspot nel nostro paese – prosegue Chaouki -, l’elemento su cui siamo d’accordo è che le procedure devono essere velocizzate, ma questo non può, prescindere dal rispetto dei diritti delle persone, delle normative internazionali ed europee”. Il deputato ha criticato le scarse tutele riscontrate, “la troppa discrezionalità nel valutare chi può o no fare domanda d’asilo”, ma anche la scarsa accessibilità ai luoghi: “come è stato fatto in passato con i cie, pensiamo che anche gli hotspot debbano essere luoghi accessibili alle associazioni di tutela e alla stampa”. “Oggi – aggiunge – il sistema hotspot rischia di rimanere bloccato: i numeri delle re location comunicati dalla Commissione europea sono ridicoli di fronte alla sfida che abbiamo davanti”. Molto critico sulla possibilità degli hotspot galleggianti anche Luigi Laquaniti (Pd): “Quello che ho pensato su quest’idea è lo stesso commento che fece Fantozzi davanti alla Corazzata Potemkin”. (ec)