I 100 eritrei che dormono in piazza Oberdan a Milano, esclusi dall’accoglienza
MILANO – Variano tra le 100 e le 200 persone. Sono tutti maschi soli, qualcuno minorenne, partiti dall'Eritrea. Sono gli esclusi dal sistema d'accoglienza, rimasti fuori dall'"emergenza Siria" e dalla convenzione che il Comune di Milano ha stretto con la Prefettura: profughi di serie B. Dormono in piazza Oberdan, ai limiti del centro di Milano, la stessa piazza dove nel 2009 dei loro connazionali hanno organizzato una "notte bianca dei rifugiati", per mostrare alla città le condizioni in cui vivevano.
Gli eritrei che oggi stanno in piazza Oberdan hanno le stesse identiche esigenze dei siriani: lasciare l'Italia, in direzione Nord Europa, per chiedere asilo fuori dai nostri confini. Stefano Pasta sta coordinando per Sant'Egidio questo servizio di accoglienza: "Ogni sera i volontari di Sant'Egidio portano loro acqua e cibo e li accompagnano al dormitorio di via Mambretti e al dormitorio dei City angels", spiega. In 40 in media passano la notte in queste strutture. "Da quanto abbiamo notato in queste due settimane, il flusso è abbastanza consistente", aggiunge Pasta. Partono soprattutto dalle coste libiche, Kufra è il porto più citato di tutti. "All'inizio c'era diffidenza e grande paura di essere identificati, ora invece ci guardano con gratitudine", aggiunge Pasta.
Le strutture del Comune di Milano messe a disposizione per i siriani sono a rischio collasso, come più volte denunciato dall'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. I 300 siriani attesi ieri alle 19.40 stanno arrivando a partire dalle 14, alla spicciolata, in stazione Centrale. Alcuni dei nuovi arrivati pare che vogliano già ripartire. (lb)