20 febbraio 2020 ore: 15:02
Società

I care leavers europei al Parlamento europeo: nascono la rete e il Museo

Riuniti a Bruxelles, alcuni ragazzi cresciuti “fuori famiglia” in Italia, Irlanda, Inghilterra, Croazia e Romania ha presentato alle istituzioni una serie di “Raccomandazioni” e annunciato la prossima nascita della prima associazione europea di care leavers

Care leavers al Parlamento europeo

Care leavers al Parlamento europeo

ROMA – Li chiamano “care leavers”: sono i ragazzi che vino in affido o in comunità e che, al compimento dei 18 anni, escono di fatto dal sistema di accoglienza.

Chiediamo che siano garantiti livelli minimi per l’accoglienza e la transizione all’età adulta dei ragazzi in affido o in comunità in tutta Europa. In rappresentanza di 178 care leavers provenienti da 7 paesi europei, un gruppo di giovani è intervenuto oggi, giovedì 20 febbraio, al Parlamento europeo: per dire e ribadire che è necessaria la piena applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in ogni paese, maggiori opportunità di incidere a livello locale e internazionale, rafforzamento della partecipazione attiva e inclusione sociale.

 

Ad ospitare la delegazione di care leavers l’europarlamentare Elisabetta Gualmini (S&D): “I ragazzi neomaggiorenni che escono dall'affido in famiglia o in comunità hanno bisogno dell'abbraccio delle nostre comunità e delle istituzioni – commenta - Come parlamentare europeo mi appello a portare le domande e le richieste di attenzione e di cura a tutte le istituzioni europee. Siamo qui per rendere le nostre società veramente inclusive”.

La rete, il Museo e altri traguardi

La Conferenza è l’evento finale del progetto “LeaveCare-LiveLife” - capofila l’associazione Agevolando e partner: l’associazione Fice (Croazia), Tiberius (Romania), Care Leavers’ Association (Regno Unito), Care Leaver’s Network (Irlanda) - che in questi due anni ha prodotto importanti risultati: tra questi, la produzione di materiali formativi sulla partecipazione attiva dei care leavers; la possibilità di offrire un’esperienza di formazione a 30 professionisti a Bucarest e 35 care leavers a Zagabria; la nascita della piattaforma dedicata, che raccoglie storie, buone pratiche, notizie dei care leavers europei; il primo “Museo” virtuale dei care leaver, con ricordi dell’esperienza vissuta “fuori famiglia”. C’è ad esempio J., che ha scelto un ferro da stiro, perché è proprio la comunità il luogo in cui ha imparato a stirare e cucinare, come in una famiglia. Oppure L. che racconta quanto avere l’amore di un gattino a farle compagnia sia stato fondamentale per affrontare i momenti difficili. O A. che, nonostante il dolore per gli abusi, vuole continuare a sperare e ad amare la vita.

Ad accogliere le richieste dei ragazzi: Eva Kopacz, European Parliament Coordinator on children's rights, Zuzana Konradova, Coordinatrice del tavolo Children in Alternative Care di Eurochild; Teresa Bertotti, presidente European Association Schools of Social Work; Emanuela Rossini, deputata italiana, Commissione politiche europee; Margherita Leone, Sos Children’s Village International.

Sono intervenuti anche gli europarlamentari (S&D) Pierfrancesco Majorino e Pina Picierno.

Per Federico Zullo, presidente di Agevolando, “oggi non è la fine di un progetto ma l’inizio di una nuova avventura perché la voce dei care leavers in tutta Europa possa essere ascoltata in maniera sempre più forte”. L’evento è stato dedicato alla memoria di Shane Griffin, care leaver irlandese recentemente scomparso, che ha dedicato tutta la sua vita a promuovere i diritti dei giovani come lui.

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