27 dicembre 2013 ore: 13:59
Immigrazione

I giovani musulmani chiedono più attenzione per le seconde generazioni

A Lignano Sabbiadoro il convegno annuale dell'associazione. Il presidente, Abderrahmane Mouhaddab: “Ai giovani musulmani diciamo che è giunta l'ora di pensare da italiani per il bene del Paese"
Daniele Maurizi (www.danielemaurizi.it) Il mondo in una regione. Fedeli musulmani escono dalla moschea (Maurizi 8)

L'uscita dei fedeli musulmani, per lo più pakistani, dalla piccola moschea che sorge nel centro storico del paese di Corridonia (Mc)

MILANO - "Al Governo e alla classe politica chiediamo più attenzione verso le seconde generazioni, verso i figli degli immigrati. Ai giovani musulmani diciamo che è giunta l'ora di pensare da italiani per il bene del Paese". Abderrahmane Mouhaddab, 25 anni, studente di giurisprudenza a Modena, è il presidente dei Giovani musulmani d'Italia, associazione che conta circa 15 mila aderenti e una trentina di sezioni da nord a sud dello stivale. Da giovedì 26 a domenica 29 dicembre si svolge a Lignano Sabbiadoro (provincia di Udine) il convegno annuale dell'associazione. Il tema scelto per questa edizione è: "Il tempo non aspetta. E se domani fosse oggi?". Interverranno anche la ministra per l'Integrazione e le politiche giovanili Cecile Kyenge (sabato 28 dicembre) e il deputato Pd Khalid Chaouki. "Sono due personalità delle istituzioni di origine straniera -sottolinea Mouhaddab-. E rappresentano l'Italia che cambia, l'Italia che ci piace". Al convegno stanno partecipando 800 giovani. "Non tutti sono musulmani -precisa il Presidente dell'associazione- È infatti aperto a tutti". Tra gli ospiti dei prossimi giorni ci saranno anche don Luigi Ciotti (presidente di Libera - interviene il 28 dicembre), Stefano Allievi, sociologo, e Luca Fanotto, sindaco di Lignano Sabbiadoro.

"Abbiamo scelto il tema del tempo perché ci sono troppi giovani che lo sprecano -afferma Abderrahmane Mouhaddab-. È ora invece di impiegarlo per costruire la propria personalità, per studiare, per aiutare gli altri, per contribuire al bene di questa società". Un invito che riguarda tutti i giovani, non solo quelli di fede musulmana. Nel grande albergo che ospita il convegno sono stati allestiti stand di orientamento agli studi universitari o al volontariato, di guida alla lettura ("si legge troppo poco!", sottolinea il presidente dell'associazione), di fotografia e giornalismo. "La nostra è un'associazione di stampo musulmano -aggiunge-. Ma siamo aperti a chiunque voglia partecipare alle nostre attività e vogliamo essere pienamente inseriti nella società italiana". Abderrahmane Mouhaddab è arrivato in Italia da piccolo. "Qui ho fatto tutte le scuole, dalla materna all'università -racconta-. Ma non sono ancora cittadino italiano. Come me ci sono migliaia di altri giovani: il Governo e il Parlamento non può più ignorarli". (dp)

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