I ragazzi con sindrome Down a lezione di politica
ROMA - “Andrò a votare anche se non ci andranno i miei genitori”, “Chiederò che venga rispettato il mio diritto al lavoro, a una casa”, “continuerò a chiedere di incontrare i politici della mia città”: sono le dichiarazioni di alcuni dei giovani con sindrome di Down, che hanno preso parte alla prima giornata di lavoro dell'incontro “Diritto ai diritti”, promosso da Aipd (Associazione italiana persone Down) e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. 17 le delegazioni coinvolte, provenienti da tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia. Si riunicono dal 23 al 26 maggio a Roma, presso la Casa internazionale delle donne. Obiettivo del progetto è accrescere la consapevolezza dei propri diritti e spiegare come esercitarli: primo fra tutti, il diritto di voto per le persone con sindrome di Down. Per questo, i partecipanti hanno incontrato e incontreranno diversi rappresentanti delle istituzioni e della società civile: dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi al consigliere Anaclerio di Bari, oltre ai sindaci di Pedavena, Milazzo, Termini Imerese e altri ancora. Nei prossimi giorni sono in programma altri incontri e alcune visite, come quella alla Camera dei Deputati, insieme al deputato Khalid Chaouki, e alla Casa della Memoria. Prevista anche una trasmissione con Radio Radicale.