Ictus, colpiti 3 bimbi ogni mille nati. Al Gaslini primo Stroke Center pediatrico d'Italia
MILANO - Quando si sente la parola ictus si pensa subito che sia una patologia che riguarda solo le persone adulte, soprattutto quelle anziane. E invece colpisce anche bambini, neonati e addirittura il feto. Si stima che in Italia ne siano colpiti due-tre bimbi ogni mille nati. "Quando abbiamo scoperto nel 2011 che nostro figlio aveva avuto un ictus nella fase prenatale ci siamo resi conto che mancavano informazioni per i genitori e che non c'erano centri di riferimento", racconta Francesca Fedeli, presidente di "FightTheStroke" (combatti l'ictus), associazione fondata insieme al marito Roberto D'Angelo, alla quale ora aderiscono circa 700 mamme e papà. Grazie all'impegno di questi genitori, da pochi mesi all'ospedale Gaslini di Genova è stato aperto il primo Stroke Center pediatrico d'Italia.
"Funziona in day hospital - spiega Francesca -. Qui è possibile trovare una equipe composta da diversi specialisti e in un giorno è possibile fare diagnosi completa e avere indicazioni sulle terapie da seguire". Ciò che è fondamentale per questi bambini è iniziare al più presto una terapia riabilitativa. "Per ora si può fare poco a livello di prevenzione perché la cause dell'ictus infantile sono legati a fattori ancora poco indagati -aggiunge-. Però si può fare molto a livello riabilitativo, sfruttando il fatto che il cervello dei bambini ha una grande plasticità ed è possibile recuperare i deficit motori o cognitivi o comportamentali che l'ictus provoca".
L'amore per i figli può far compiere passi da gigante. I genitori di FightTheStroke, insieme all'Istituto di Neuroscienze del Cnr di Parma, hanno anche ideato e realizzato una piattaforma di teleriabilitazione. I bambini, aiutati dai genitori, possono così compiere esercizi da casa. Sulle schermo della Tv i bambini vedono un personaggio -un mago- che fa dei gesti e sono invitati a ripeterli. In futuro ci saranno anche altri personaggi a guidare i bambini, dal cuoco al tennista. Sembra un gioco, sullo stile "impariamo a…", ma ripetendo quei gesti il bambino impara man mano a superare i deficit motori. Ogni sessione, poi, prevede che il bambino possa rivedersi nei suoi gesti e vedere anche un altro bambino che sta facendo una seduta di terapia come la sua. È nella possibilità di specchiarsi - con il mago, con se stessi, con un altro bambino - che sta il segreto della terapia riabilitativa. Il 3 novembre a Milano, nell'ambito di Call4Brain (l’appuntamento con le grandi sfide di scienza, medicina e innovazione), Francesca Fedeli presenterà questo metodo innovativo di teleriabilitazione, insieme ad alcuni bambini che l'hanno già sperimentata. L'evento si terrà al Politecnico di Milano (Piazza Leonardo da Vinci 32, Aula De Donato), dalle 9.30. Per info: www.call4brain.com. (dp)