Idee per Milano. "Dieci cose urgenti da fare per i bambini disabili"
MILANO - "Non siamo cittadini minori": in dieci punti genitori di bambini e adolescenti disabili richiamano l'attenzione dei candidati sindaci di Milano, visto che di loro non si parla nei programmi elettorali e tantomeno dei dibattiti. Il documento redatto dall'associazione L'abilità è stato presentato questa mattina a Stefano Parisi, candidato del centro destra. Ed è stato inviato agli altri candidati. "Ogni giorno la nostra associazione risponde ai bisogni e alle richieste di 150 bambini con disabilità e delle loro famiglie. Da questa quotidiana esperienza, abbiamo stilato un elenco di 10 punti, che sono 10 emergenze per la città perché i bambini con disabilità non siano considerati cittadini minori – afferma la presidente Laura Borghetto -. Fatta salva l’assistenza educativa e i trasporti nella scuola, la spesa sociale dell’ente locale sulla disabilità è impegnata per la maggior parte sui servizi per gli adulti. La quota sulla disabilità nell’infanzia e nell’adolescenza è residuale, legata a progetti a spot, e molta innovazione finisce con il morire perché non sostenuta adeguatamente dal sistema".
L'abilità chiede la creazione di punti di orientamento per i genitori che li aiutino a superare le difficoltà dopo lo shock della diagnosi, e dove reperire facilmente e senza gli intoppi della burocrazia informazioni e risposte alle loro richieste. Che sia garantito il diritto al gioco ai bambini con disabilità, creando o sostenendo spazi gioco, ludoteche o laboratori. È necessario poi aprire centri diurni per gli adolescenti e organizzare momenti di “sollievo” per le famiglie per sgravarle dal carico fisico ed emotivo che deriva dalla cura dei loro figli. Il nuovo sindaco dovrà inoltre aumentare il monte ore di assistenza domiciliare, aiutare le famiglie in condizioni di povertà, raccogliere dati su quanti siano i minori disabili in città e quali sono le loro condizioni, promuovere progetti innovativi. (dp)