Idee per Milano. "Il nuovo sindaco apra i centri estivi ai bambini allergici"
MILANO - C'è un gruppo di bambine e bambini di Milano che sono esclusi dai centri estivi, dai campus, dai prescuola e post scuola organizzati dal Comune. Eppure sono come tutti gli altri. Sono però allergici ad alcuni cibi o materiali che potrebbero causare in loro uno shock anafilattico. Ci vuole quindi sempre qualcuno che sia in grado di somministrare loro il medicinale salvavita giusto. Nessuno osa prendersi la responsabilità. "Al nuovo sindaco chiediamo di estendere il protocollo esistente per le scuole anche alle attività extrascolastiche", afferma Luciana Lovecchio, dell'associazione Bam (Bambini allergici Milano). Questi bambini, infatti, vanno a scuola e maestre e professori sono stati formati per far fronte ad eventuali emergenze, proprio grazie a questo protocollo che ogni genitore firma, insieme all'Asl e all'Ufficio scolastico (sono circa 300 alunni, tra elementari e medie). "Di fatto solleviamo da ogni responsabilità gli insegnanti -precisa Luciana Lovecchio-. La scuola non può rifiutare questi ragazzi e si è trovato questo accordo".
Il problema invece è che nonostante anni di trattative non si è riusciti ad arrivare ad un protocollo analogo per le attività extrascolastiche con il Comune. "Anche dal nido sono esclusi". Il nuovo sindaco dovrebbe inoltre dare un'occhiata anche alle indicazioni degli ingredienti che gli esercenti dovrebbero mettere ben in vista su ogni prodotto alimentare. "Ma di fatto non è così -aggiunge Luciana Lovecchio-. Idem per le merendine nei distributori automatici. Non c'è quasi mai l'indicazione in evidenza dei prodotti anallergici". Bam rappresenta anche i bambini asmatici della città. "Ci vuole più attenzione alle piante che si mettono nei giardini pubblici". Una sfida per il nuovo sindaco sarà anche una lotta senza quartiere alla graminacee. (Dp)