Idomeni, Unhcr: "Violenza sbagliata. L’Europa prenda provvedimenti"
© UNHCR/A. Zavallis
ROMA - La violenza di ieri a Idomeni, al confine tra la Grecia e l’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, e le numerose immagini viste dell’utilizzo di gas lacrimogeni, sono motivo di grande preoccupazione per l’Unhcr. E “dovrebbero esserlo per tutti coloro a cui interessa la risposta dell’Europa alla situazione di rifugiati e migranti”, afferma il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Adrian Edwards. Che continua: “Nei mesi recenti più volte abbiamo assistito a tensioni crescenti in diversi confini europei, tra le forze di sicurezza da una parte e le persone in fuga dalla guerra e bisognose di aiuto dall’altra. Le persone sono state ferite, le strutture danneggiate. Ne ha risentito la percezione comune rispetto ai rifugiati e l’immagine dell’Europa”.
“Negli ultimi giorni – sottolinea Edwards -, l’attenzione pubblica e dei media è stata focalizzata su come, nelle isole dell’Egeo e in Turchia, si sta attuando l’accordo tra l’Unione europea e la Turchia. Non dobbiamo dimenticare i molti altri rifugiati e migranti che continuano ad essere colpiti da questa situazione, specialmente le circa 46 mila persone sulla terraferma in Grecia, arrivate prima che entrasse in vigore l’accordo. A Idomeni, da diverse settimane circa 11 mila persone dormono all’aperto, in condizioni pessime, sempre più disperate”.
L’Unhcr si dice pronta a sostenere il trasferimento volontario di queste persone nelle zone messe a disposizione dal governo greco, e a fornire i servizi necessari mentre si svolgono le operazioni di registrazione e le procedure d’asilo. “Cosa che risulta molto urgente”. Nel frattempo, a Idomeni, l’Unhcr con il governo greco, le Ong greche e altri partner stanno fornendo cibo, assistenza medica, aiuto per le persone con bisogni specifici, e misure di prevenzione e risposta alla violenza sessuale e di genere.
Conclude Adrian Edwards: “Una più ampia soluzione – ossia quella di ricollocare in altri Stati europei coloro che sono eleggibili per la protezione internazionale – è stata già concordata da parecchi mesi. Occorre metterla in pratica. La violenza è sbagliata in qualsiasi circostanza. L’Unhcr spera che l’Europa prenderà ora i provvedimenti necessari. Siamo pronti ad aiutare ulteriormente i governi nell’adempiere i loro obblighi nei confronti dei rifugiati”.