Il 2016, anno record di nuovi italiani: in 205 mila hanno chiesto la cittadinanza
MILANO - I nuovi italiani sono giovani e sono nati o risiedono in Italia almeno da una decina d'anni. L'Istat stima che nel 2016 i migranti che hanno ottenuto la cittadinanza italiana siano stati 205 mila. Un nuovo record, visto che ormai è da cinque che c'è una crescita notevole del loro numero. Se nel 2012 erano stati poco più di 63 mila, l'anno successivo hanno superato la soglia dei 100 mila, nel 2014 sono arrivati a 129 mila e nel 2015 a 178 mila. È quanto emerge da uno studio dell'Ismu, realizzato in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno. Rispetto ai dati del 2015, il 39,7% ha meno di 19 anni, il 9,2% dai 20 ai 29 anni, il 16,4% dai 30 ai 39 anni, il 20% dai 40 ai 49 anni, mentre gli over 50 sono il 13,9%. Dunque i nuovi italiani ringiovaniscono la popolazione del Belpaese e, per fortuna (viene da dire), sono destinati ad aumentare, visto il trend degli ultimi anni. In particolare, questi dati potrebbero cambiare notevolmente se venisse approvata la riforma della cittadinanza, che permetterebbe a molti figli di immigrati nati in Italia di acquisire la cittadinanza.
Negli ultimi cinque anni è cambiato anche il modo di acquisire la cittadinanza italiana. Se nel 2012 uno su tre l'otteneva grazie al matrimonio con un partner italiano, nel 2016 sono stati solo il 9,4%. Mentre ora (dati al 2015) sono il 50% coloro vengono naturalizzati per la loro lunga permanenza nel Belpaese e il 39,7% grazie alla trasmissione da uno dei genitori diventati italiani o per elezione (ossia al compimento dei 18 anni hanno chiesto la cittadinanza).
La Lombardia oltre a detenere il primato per numero di nuovi cittadini nel 2015 (un quarto di tutte le acquisizioni) registra la più alta percentuale di cittadinanze ottenute tramite trasmissione/elezione (44,4%), dunque il più alto numero di giovani nuovi italiani. Nel Lazio e nelle regioni meridionali è più alto rispetto alla media nazionale il dato relativo alla modalità di acquisizione per matrimonio con cittadino/a italiano/a (oltre il 20% in Sardegna e Basilicata, tra il 14 e il 18% nelle altre regioni). In Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria prevalgono le naturalizzazioni (56-58%). (dp)