Il 3 ottobre presto Giornata della memoria, in Parlamento via alla discussione
Foto di Fabrizio Villa
ROMA - Alla vigilia del primo anniversario della tragica morte di 368 migranti al largo delle coste di Lampedusa, ha preso il via oggi in Commissione Affari Costituzionali la proposta di legge presentata a novembre 2013 dal Comitato 3 Ottobre per l’istituzione della Giornata “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, nata con l’obiettivo di ricordare lo sterminio silenzioso e spesso invisibile che si consuma nel Canale di Sicilia e sulle rotte di terra percorse da popoli in fuga da persecuzioni, deportazione, prigionia, guerre e miseria, e di tutti coloro che, anche a rischio della propria vita, salvano quella degli altri, offrono accoglienza e proteggono i migranti. La proposta, che vede trai primi firmatari Khalid Chaouki e Paolo Beni, è stata discussa oggi alla Camera nell’ambito di una Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e identificazione, nonché sul trattenimento dei migranti nei Centri di Accoglienza (CDA), nei centri di accoglienza per i richiedenti asilo (Cara) e nei centri di identificazione ed espulsione (CIE), quest’ultimo al vaglio di chiusura.
La proposta di legge, avanzata subito dopo la strage, in breve tempo ha raccolto il sostegno di 50 parlamentari e di oltre 28.800 firme attraverso una petizione online. Essa mira all’istituzione di celebrazioni ufficiali attraverso cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, a Lampedusa in particolare, e in tutte le scuole di ogni ordine e grado, per ricordare quanto accaduto ed accade a chi è costretto a scappare dalla persecuzione per raggiungere l’Europa e la pace, a rischio della propria vita. Una memoria che riguarda il popolo italiano – oggi chiamato ad accogliere, ma che ieri emigrava in cerca di lavoro – e l’Europa intera, chiamata ai valori universali di Accoglienza.
“Si tratta di un importante risultato raggiunto – sottolinea il Comitato 3 Ottobre - che segue il riconoscimento avvenuto a fine luglio, tramite una nota emessa dal Commissario Straordinario del Governo, di una di una procedura che consenta ai familiari delle vittime di riconoscere le salme dei cari che hanno perso la vita nei naufragi del 3 e 11 ottobre scorso a largo di Lampedusa, in cui persero la vita complessivamente oltre 500 persone.” “Il Comitato Tre Ottobre – aggiungono - nei mesi scorsi, in occasione degli incontri avuti con il Dipartimento per le Libertà Civili del ministero dell’Interno e con il Commissario straordinario del Governo, aveva infatti più volte evidenziato il calvario dei familiari delle vittime che, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte delle autorità italiane, si erano riversati prima su Lampedusa e poi su Agrigento nel tentativo di poter identificare i loro cari e conoscere il luogo di sepoltura. La procedura in esame, come richiesto dal Comitato 3 Ottobre, prevede la raccolta di materiale documentale ed eventualmente DNA dei familiari per poter effettuare un’identificazione certa, anche attraverso colloqui dettagliati con i familiari delle vittime”.
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