Il bene confiscato diventa la nuova casa della famiglia di Cristian
PALERMO - Sorridenti e con gli occhi luminosi. Mariella e Giuseppe Lo Bello hanno messo piede finalmente in quella che sarà la loro casa. Dopo un calvario di 15 anni la famiglia, padre, madre e due figli, uno dei quali – Cristian - con una gravissima disabilità, è riuscita ad ottenere un bene confiscato. Si tratta di un immobile molto luminoso di quattro vani, ubicato nella borgata palermitana di Pallavicino a due passi da Montepellegrino, sequestrato alla criminalità organizzata e assegnato al comune, che a sua volta lo ha concesso alla famiglia.
box La famiglia Lo Bello, insieme ad altre famiglie con disabili gravi, è fra quelle destinatarie della modifica del regolamento comunale relativa all'assegnazione delle case per le famiglie in povertà e disabilità. Una svolta importante dedicata a quei nuclei familiari che oltre allo stato di indigenza hanno un familiare con disabilità grave secondo la l. 104 art.3 comma 3.
Cristian è un giovane di 20 anni che si esprime soltanto con gli sguardi. E' nato, infatti, con una patologia psico-motoria. Può muovere pochissime parti del suo corpo e si nutre attraverso una sonda infilata nello stomaco. Ma con gli occhi manifesta tutte le sue emozioni: sorride, si arrabbia, piange. Il padre, imbianchino con 30 anni di contributi, è rimasto disoccupato ed è in attesa di una pensione che arriverà non si sa fra quanti anni. Negli ultimi anni hanno vissuto periodi di grande difficoltà economica, dovendo pagare un affitto elevato potendo contare solamente sulla pensione del figlio con disabilità.
"Dopo così tanto tempo sono felice e grata nei confronti di tutti quelli che ci hanno aiutato - dice molto emozionata Mariella Lo Bello, 52 anni -. Abbiamo sofferto tanto ma non abbiamo mai smesso di lottare soprattutto per il bene del nostro Cristian che finalmente potrà avere i suoi spazi. Ancora non mi sembra vero e sapere che già da domani inizierò a viverci mi riempie di una gioia immensa. Nei momenti di grande scoraggiamento non ho mai perso la speranza grazie alla mia grande fede. Nei momenti peggiori non siamo stati mai soli perché c'è stato sempre qualcuno che ci ha aiutati. Adesso abbiamo una casa meravigliosa. Il mio pensiero va a tutte le altre famiglie che hanno situazioni di disagio a cui dico di continuare a trovare la forza di perseverare ed andare avanti nonostante le difficoltà".
"Ho riconquistato la mia serenità - dice con gli occhi luminosi Guseppe Lo Bello, 63 anni - Adesso la nostra vita, non dovendo pagare più casa, sarà diversa. Abbiamo passato dei brutti momenti in cui non riuscivamo nemmeno a comprare le medicine e i vestiti per nostro figlio. Ringrazio il presidente della repubblica Mattarella, l'arcivescovo Lorefice, il comune, l'amico Daniele Billitteri insieme a Giovanni La Cava che ci hanno accompagnato sempre e i giornalisti che si sono occupati di noi. Se ce l'abbiamo fatta è stato grazie a tutte queste persone, ognuno delle quali ha fatto la sua parte".
"La famiglia avrebbe avuto diritto ad una casa popolare ma sappiamo che da questo punto di vista è tutto fermo - spiega l'assessore Agnese Ciulla -. Da moltissimi anni non si sono costruite più case di edilizia popolare e l'assegnazione del bene confiscato in forza della nuova delibera di modifica del regolamento è stata l'unica soluzione. Alla famiglia oggi stiamo dando l'opportunità di potere riavere una vita più dignitosa perché lì dove abbiamo l'assegnazione dei beni confiscati alla fine riusciamo ad affidarli".
Secondo la delibera consiliare in materia di regolamento per l'assegnazione dei beni confiscati gli immobili saranno distribuiti secondo 3 criteri: il 50% risponderà alla graduatoria dell'emergenza abitativa, il 25% andrà ai nuclei familiari con disabili gravi. Le unità abitative prive di barriere architettoniche saranno destinate a questi casi in via prioritaria. A questo proposito, durante la seduta è stato approvato un sub-emendamento che dà mandato agli uffici, in caso di presenza di barriere architettoniche, di individuare altri appartamenti simili e di considerare la possibilità di chiedere a coloro che hanno già avuto assegnato un immobile, di scambiarlo con quello individuato in precedenza. Il restante 25% delle abitazioni disponibili sarà riservato ai nuclei familiari che, avendo avuto assegnato in precedenza una casa, devono abbandonarla in forza dell'emanazione di provvedimenti giudiziari di rilascio a carico dell'amministrazione comunale. (set)