18 settembre 2024 ore: 17:00
Immigrazione

Il Cnca sostiene il referendum per riformare la legge sulla cittadinanza

L’obiettivo dell'iniziativa referendaria è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza. Mangano: “Negare la cittadinanza è una forma di discriminazione”

ROMA – Il CNCA sostiene il referendum che punta a riformare la legge sulla cittadinanza. Vanno raccolte 500mila firme entro il 30 settembre prossimo. Si può firmare anche online utilizzando lo SPID o la carta d'identità elettronica. L’obiettivo dell'iniziativa referendaria è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.

Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita. Partecipare agevolmente a percorsi di studio all’estero, rappresentare l’Italia nelle competizioni sportive senza restrizioni, poter votare, poter partecipare a concorsi pubblici come tutti gli altri cittadini italiani. Diritti oggi negati.

Il referendum vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese. “È arrivato il momento di riformare la legge sulla cittadinanza”, dichiara Piero Mangano, vicepresidente del CNCA. “Garantire il diritto alla cittadinanza è non solo una questione di giustizia, ma anche di inclusione e coesione sociale. Al contrario negare la cittadinanza a chi vive nel nostro paese e contribuisce alla crescita della nostra società è una forma di discriminazione che mina i principi di uguaglianza e giustizia sanciti nella nostra Costituzione. Per questo abbiamo deciso di impegnarci e sostenere la campagna referendaria “Figlie e figli d’Italia. Referendum Cittadinanza”, per continuare a lottare per una società più giusta e inclusiva, che riconosca i diritti di tutti coloro che vivono, nascono e crescono in Italia”.

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