Il golf che include: al via "Golf4autism", per portare sul green i bambini con autismo
ROMA - Il “green” come luogo d'inclusione, il golf come opportunità di sport e socialità per i bambini con autismo: sono i cardini del progetto “Golf4autism”, presentato ieri ufficialmente da Golfprogram, nell'ambito del progetto “Ryder Cup 2022”, con il patrocinio della Federazione italiana Golf, in collaborazione con l'associazione “Una breccia nel muro” e il supporto del circolo romano Archi di Claudio Golf club. E' qui che si svolgeranno, la domenica, lezioni di golf gratuite per bambini con spettro autistico tra i 6 e i 12 anni. Il golf infatti, grazie alla ripetitività del gesto tecnico e agli spazi aperti e rilassanti, può essere indicato per i bambini con spettro autistico, dando anche supporto alle famiglie.
Dalla sperimentazione al progetto. Il Progetto “Golf4autism” ha già vissuto una fase sperimentale nel 2017 con 9 mesi di lezioni presso il circolo romano Archi di Claudio Golf Club. Proprio il bilancio positivo di questa esperienza pilota ha suggerito di proseguire l'attività anche nel 2018, con lezioni domenicali gratuite presso il circolo e, in caso di pioggia, presso le play room dell’associazione “Una breccia nel muro”. E' previsto un periodo di formazione incrociata per maestri di golf e terapisti, che saranno compresenti sul campo: i terapisti impareranno dai maestri le caratteristiche tecniche del golf e i maestri apprenderanno dai terapisti le problematiche dei bambini autistici, le tecniche per catturarne l’attenzione, valorizzarne le capacità e fronteggiare le criticità.
Un programma da esportare. “Desidero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito allo sviluppo di Golf4autism – ha dichiarato Gian Paolo Montali, direttore generale di Rydel Cup 2022 - Con il patrocinio a questa iniziativa, la Federazione Italiana Golf vuole dimostrare che l’inclusione sociale delle persone con disabilità è uno dei valori più importanti del Progetto Ryder Cup 2022. Sulla scia di questo esempio, la nostra idea è quella di creare un programma esportabile in tutte le realtà golfistiche italiane, coinvolgendo non solo il Lazio e Roma, dove si giocherà la prestigiosa Ryder Cup del 2022, ma anche le altre regioni, portando in campo tanti altri giovani. Golf4autism rientra nel nostro piano strategico finalizzato all’inclusione sociale, insieme ad altre iniziative come il golf nelle scuole, il golf si veste di rosa, biogolf, in city golf e gli eventi della Road to Rome 2022”.
Avanti fino al 2022. “Golf4autism è un progetto che vuole dimostrare come il golf possa essere il luogo ideale dell’integrazione sociale – ha detto Andrea Ranza, maestro di Golfprogram - Nel 2017 abbiamo iniziato un percorso pilota con due ore di lezione ogni domenica da aprile a dicembre. Abbiamo riscontrato da subito grande interesse delle famiglie e dei ragazzi. Tutte le famiglie erano felici di vedere i propri figli divertirsi sul green insieme agli altri giovani golfisti dell’Archi di Claudio. È importante sottolineare – aggiunge - che per le lezioni abbiamo utilizzato un’attrezzatura specifica per evitare incidenti e rendere più facile e divertente l’apprendimento. I corsi ripartiranno a inizio febbraio e la nostra intenzione è di portare avanti questa iniziativa fino al 2022, augurandoci che questo progetto possa coinvolgere tanti altri circoli di golf”.
Golf e autismo, un binomio che funziona. Sugli effetti “terapeutici” del golf sul disturbo dello spettro autistico si è soffermato Niccolò Collini, psicologo coordinatore dell'area sanitaria della Fondazione Opera Santa Rita onlus di Prato e direttore del servizio ambulatoriale per l'autismo e la logopedia: “Nel corso degli ultimi anni gli approcci terapeutici e riabilitativi per bambini con spettro autistico evidenziano l’importanza del lavoro in rete, attraverso trattamenti in contesti naturali ed ecologici – ha riferito - L’ambito dello sport è senza dubbio uno dei terreni più fertili in questa direzione e il golf può essere un campo di azione adeguato. Il setting del golf, all’aria aperta e nel silenzio, ha infatti una doppia valenza positiva: da un lato favorisce la tranquillità e la disponibilità dei bambini, dall’altra permette loro di ottimizzare la concentrazione proprio grazie alla ridotta presenza di stimoli distraenti. In secondo luogo ci sono alcuni aspetti tipici del gioco del golf che ben si prestano a certe peculiarità dei bambini con autismo. Una di queste è la ripetitività del gesto tecnico, che ha una durata relativamente breve e si adatta quindi anche a coloro i quali hanno difficoltà nel mantenere attenzione e concentrazione per tempi prolungati. Giocare a golf, inoltre favorisce un miglioramento della coordinazione psicomotoria grazie all’allenamento di un gesto tecnico che comprende il controllo e il movimento dell’intero corpo. Altro aspetto rilevante del golf è che promuove e potenzia l’imitazione, capacità spesso limitata e compromessa nei bambini con autismo e offre come modello da imitare non solo l’adulto (maestro di golf) ma anche i coetanei con cui ci si trova a interagire”. Qui il video di presentazione del progetto. (cl)