27 marzo 2014 ore: 18:21
Immigrazione

Il ministro Lanzetta visita la comunità Progetto Sud e i rifugiati di Lamezia

La comunità si trova in uno stabile confiscato alla criminalità organizzata, dove ospita disabili e minori stranieri non accompagnati. Anche i rifugiati della rete Sprar vivono in un locale appartenuto alle cosche
Il ministro Lanzetta in visita a Pensieri e parole l'immobile assegnato alla Progetto Sud
Il ministro Lanzetta in visita a Pensieri e parole l'immobile assegnato alla Progetto Sud

LAMEZIA TERME - “Ho voluto conoscere la Comunità Progetto Sud di cui ho sentito tanto parlare. Conosco l’impegno nel mondo del sociale profuso in tanti anni di attività da don Giacomo Panizza che ha fondato la comunità nel 1976 e che continua a portarla avanti con tanta dedizione e determinazione”. Così Maria Carmela Lanzetta, ministro per gli Affari regionali, che oggi pomeriggio a Lamezia ha visitato la sede di “Pensieri e parole”, lo stabile confiscato alla criminalità organizzata assegnato alla Progetto Sud oltre dieci anni fa. Ad accogliere il ministro, già sindaco della cittadina calabrese di Monasterace, è stata Angela Regio, sociologa che da molti anni opera nella comunità fondata dal sacerdote bresciano. Lanzetta ha visitato la casa a tre piani dove hanno sede diversi sodalizi come la Fish regionale, il “Dopo di noi” per l’accoglienza dei disabili, la comunità “Lunarossa” per i minori stranieri non accompagnati, Banca etica ed altro ancora. Ad accompagnare il ministro, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza con diversi assessori della giunta e consiglieri comunali. Lanzetta, prima della visita a “Pensieri e parole” ha visitato lo stabile dove sono accolti i rifugiati dello Sprar. Si tratta di un altro immobile confiscato ad una cosca lametina che per molti anni ha dominato i traffici illeciti su una vasta zona del territorio locale. La cosca è stata recentemente decapitata dalle indagini delle forze dell’ordine e della magistratura e la casa è stata assegnata allo Sprar. Con gli operatori che gestiscono il sistema di accoglienza e con gli stessi rifugiati, il ministro ha consumato il pranzo a base di pietanze etniche. Fra i commensali il sindaco Speranza e alcuni assessori del governo comunale. “Anche questa è una bella realtà – ha sottolineato il ministro – gli ospiti dello Sprar sono bene integrati. Si vede che sono accompagnati nel loro percorso di integrazione sociale da una bella squadra di operatori molto preparati”. (msc) 

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