16 giugno 2003 ore: 14:44
Non profit

Il Movimento Nonviolento propone una mobilitazione nazionale per soluzione del conflitto in Caucaso

MILANO - Fermare l'azione dell'esercito russo, disarmare il terrorismo delle bande armate cecene, trasformare la Cecenia in una amministrazione controllata dall'Onu. Con questi tre obiettivi programmatici il Movimento Nonviolento di Aldo Capitini ha lanciato la proposta di una mobilitazione nazionale per sollecitare una soluzione del conflitto in Caucaso da parte della comunità internazionale.
"Non siamo antiamericani, ma siamo contro le guerre per il petrolio -sostiene Mao Valpiana, responsabile del movimento e direttore di 'Azione Nonviolenta'-. E' per questo che dopo aver contestato le azioni militari in zone petrolifere come Afghanistan e Iraq, adesso vogliamo denunciare fermamente le politiche militari attuate in Cecenia da Vladimir Putin". Valpiana spiega che il sindaco di Roma Veltroni avrebbe già dato la disponibilità del campidoglio e della città di Roma per la realizzazione di una manifestazione nazionale pacifista sulla Cecenia. "Per questo motivo non andremo in vacanza quest'estate -prosegue Valpiana- ma cercheremo di stimolare l'attività dei piccoli gruppi, per approfondire la drammatica situazione della Cecenia in previsione della Marcia Perugia-Assisi che si svolgerà in autunno". Secondo il Movimento Nonviolento il collegamento tra i separatisti ceceni e le reti del terrorismo internazionale è "sostanzialmente inesistente", e per scongiurare il rischio di connessioni tra queste due realtà si rende necessaria "la convocazione di un'apposita Conferenza di tutte le parti interessate".
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