15 gennaio 2017 ore: 13:04
Immigrazione

Il papa: “Proteggere in ogni modo i minori migranti”

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Dopo la preghiera dell’Angelus papa Francesco ricorda i “pericoli” ai quali i minori migranti sono esposti e chiede di adottare “ogni possibile misura” per garantire la loro difesa, protezione e integrazione
Papa Francesco abbraccia un ragazzo
ROMA – “È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione”. Lo ha detto, al termine della preghiera dell’Angelus, papa Francesco, ricordando la celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Ricorrenza che quest’anno è dedicata in particolare al tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. “Questi nostri piccoli fratelli, specialmente se non accompagnati – ha detto il papa - sono esposti a tanti pericoli. E vi dico che sono tanti! È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione”.
 
Il papa ha salutato le rappresentanze di diverse comunità etniche presenti in piazza San Pietro: “Cari amici, vi auguro di vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni e, allo stesso tempo custodendo i valori delle vostre culture di origine. L’incontro di varie culture è sempre un arricchimento per tutti!”. “Ringrazio – ha proseguito - l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Roma e quanti lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nelle loro difficoltà, e incoraggio a proseguire in questa opera, ricordando l’esempio di santa Francesca Saverio Cabrini, patrona dei migranti, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Questa Suora coraggiosa dedicò la sua vita a portare l’amore di Cristo a quanti erano lontani dalla patria e dalla famiglia. La sua testimonianza ci aiuti a prenderci cura del fratello forestiero, nel quale è presente Gesù, spesso sofferente, rifiutato e umiliato. Quante volte nella Bibbia il Signore – ha concluso - ci ha chiesto di accogliere i migranti e i forestieri, ricordandoci che anche noi siamo forestieri!
 
Prima della preghiera dell’Angelus il papa aveva esposto la sua riflessione sul passo del Vangelo odierno, nel quale Giovanni il Battista indica Gesù con le parole: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Questa scena, aveva detto il papa, “non è un aneddoto, è un fatto storico decisivo per la nostra fede e anche per la missione della Chiesa. La Chiesa, in ogni tempo, è chiamata a fare quello che fece Giovanni il Battista, indicare Gesù alla gente dicendo: «Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Lui è l’unico Salvatore! Lui è il Signore, umile, in mezzo ai peccatori, ma è Lui, Lui: non è un altro, potente, che viene; no, no, è Lui! E queste sono le parole che noi sacerdoti ripetiamo ogni giorno, durante la Messa, quando presentiamo al popolo il pane e il vino diventati il Corpo e il Sangue di Cristo. Questo gesto liturgico rappresenta tutta la missione della Chiesa, la quale non annuncia sé stessa. Guai, guai quando la Chiesa annuncia se stessa; perde la bussola, non sa dove va! La Chiesa annuncia Cristo; non porta sé stessa, porta Cristo. Perché è Lui e solo Lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vera libertà”.   
 
 
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