11 novembre 2015 ore: 16:41
Immigrazione

Il progetto di Gesco: una rete solidale di famiglie per accogliere i rifugiati

Napoli, il gruppo di imprese sociali in attesa di una risposta alla lettera inviata al prefetto. Ospitalità dal momento della presentazione della domanda di asilo fino al termine dell’iter procedurale, in cambio di un contributo economico mensile
Migranti, rifugiati in fila con buste - SITO NUOVO

NAPOLI - Rispondere alle carenze del sistema di accoglienza dei rifugiati creandone uno basato sull’apporto delle famiglie. Lo propone a Napoli il gruppo di imprese sociali Gesco che dallo scorso settembre sta lavorando alla costruzione di una rete solidale con le famiglie napoletane per realizzare il progetto pilota “Sotto lo stesso cielo”. L’ipotesi è che i migranti possano trovare rifugio all’interno di nuclei familiari napoletani che, al pari degli altri enti erogatori di servizio di accoglienza, provvederanno a fornire ospitalità dal momento della presentazione della domanda di asilo fino al termine dell’iter procedurale, in cambio di un contributo economico mensile.

“Siamo da qualche mese in attesa di una risposta alla lettera inviata al prefetto di Napoli – spiega il direttore di Gesco Sergio D’Angelo–in merito alla nostra richiesta progettuale. Il sistema di accoglienza dei rifugiati ad oggi si è rivelato inadeguato a dare risposte efficaci al costante aumento di arrivi nel nostro Paese di persone bisognose di protezione internazionale. Il costo dell'accoglienza è stato indirizzato a finanziare strutture ricettive, in genere di grandi dimensioni, di difficile gestione che non solo finiscono col riprodurre le dinamiche dell’istituzionalizzazione ma creano insicurezza sociale e talvolta si prestano al rischio di infiltrazioni di soggetti spuri che speculano sulla pelle dei migranti, come ha di recente dichiarato il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone”.

“L’accoglienza dei migranti – conclude D’Angelo – non è una questione che può esaurirsi nelle emergenze e bisogna guardarsi dal rischio di una criminalizzazione generalizzata del mondo sociale. A Napoli e in Campania esistono molte organizzazioni sociali che da anni si impegnano con serietà, trasparenza e professionalità nel fornire sostegno ai rifugiati e ai richiedenti asilo per il loro inserimento sociale e senza le quali avremmo avuto oggi problemi di accoglienza e di sicurezza sociale dalle proporzioni e dai costi ben più grandi di quelli legati alle emergenze dei flussi migratori”. In attesa di un riscontro dalla Prefettura, Gesco ha avviato la costruzione di una rete solidale di famiglie napoletane che siano disposte ad accogliere uno o più migranti. Alle famiglie si chiedono alcuni requisiti come la residenza a Napoli o nei comuni della provincia, il regolare titolo di possesso dell’abitazione o il contratto di locazione, la disponibilità di spazi idonei ad ospitare una o due persone richiedenti asilo.

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