10 ottobre 2013 ore: 19:00
Immigrazione

Il ruolo di Frontex. Arci e Migreurop: ''Perché nessun soccorso è stato prestato?''

Le associazioni: "È tempo di agire e far capire che una politica di lotta all’immigrazione 'clandestina' attenta solamente a 'sorvegliare' non può essere in grado di 'vegliare' sui migranti in fuga dal proprio paese come essere umani che hanno bisogno prima di tutto di protezione"

ROMA - “Ma a cosa serve Frontex ? Perché non è stato prestato alcuno soccorso all’imbarcazione naufragata il 3 ottobre a poche miglia da Lampedusa? Come è possibile che, con nove pattuglie della Guardia Costiera, una pattuglia della Guardia di Finanza, diverse imbarcazioni militari ed aerei, nessuna informazione è giunta in tempo utile sull’isola?” Sono questi alcuni interrogativi che Arci e Migreurop, rete europea che si occupa dei diritti dei migranti di cui l’Arci fa parte, si pongono a seguito delle dichiarazioni della commissaria europea Cecilia Malmström sulla necessità di accelerare la messa in opera del sistema di sorveglianza alle frontiere Eurosur e potenziare l’agenzia Frontex per evitare altre stragi di migranti in mare. In particolare, Arci e Migreurop sostengono che il mandato dell’agenzia Frontex non è il salvataggio in mare ma la lotta all’immigrazione detta “clandestina”, esercitata attraverso operazioni di intercettazione, e denunciano la mancanza di trasparenza delle sue attività che non consente di sapere se hanno già compiuto azioni di salvataggio o se il loro unico scopo è quello di segnalare le imbarcazioni in difficoltà alle autorità più vicine. 

Analogamente, non è chiaro chi tra gli Stati membri, l’Ue e Frontex debba farsi garante del rispetto del diritto di asilo e del principio internazionale di non respingimento. La preoccupazione di Migreurop è che il rafforzamento di Frontex nelle acque mediterranee – il cui budget è passato da 19 milioni di euro nel 2006 a circa 85 milioni nel 2013 – e la cooperazione con la Libia possa determinare il respingimento indiretto dei rifugiati al solo scopo di tenere lontano dai mass media e dall’opinione pubblica i “drammi dell’immigrazione”, dimenticando la dignità e i diritti umani dei migranti da salvaguardare.

“È tempo di agire” – si legge nel comunicato stampa – e far capire che una politica di lotta all’immigrazione “clandestina” attenta solamente a “sorvegliare” non può essere in grado di “vegliare” sui migranti in fuga dal proprio paese come essere umani che hanno bisogno prima di tutto di protezione". 

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