Il Teatro del Pratello porta in scena le evasioni in bicicletta
Foto Agenzia Dire
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Bologna - Un 'baraccone' da fiera di sei stanze, con fessure, spioncini, buchi e toppe da cui gli spettatori potranno sbirciare, mentre ascoltano in cuffia, isolati dal mondo esterno, musica e dialoghi, cio' che accade all'interno. Il tutto per "mettere in risalto la componente voyeuristica dello spettatore che vuole curiosare nel cosiddetto 'teatro-carcere'".
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Questa l'idea alla base di 'Evasioni patafisiche', seconda tappa di un progetto dedicato ad Alfred Jarry, il celebre autore di 'Ubu roi', che si concludera' con la produzione 'Mere Ubu impresaria di teatro carcere', che debuttera' all'Arena del sole di Bologna il 6 gennaio. A realizzare questa "installazione patafisica" della durata di 30 minuti sara' la Compagnia del Pratello, diretta da Paolo Billi e composta da 10 ragazzi in carico ai servizi di Giustizia minorile, provenienti dalle comunita' educative dell'Emilia-Romagna "e, in un caso- sottolinea la direttrice della comunita' pubblica per minori Immacolata Pisano- proprio dal carcere minorile bolognese".
Al centro della rappresentazione, che andra' in scena giovedi' e venerdi' nel cortile del centro di giustizia minorile in via del Pratello 34, con repliche per gruppi di 30 spettatori alle 21, 21.30, 22 e 22.30 (al costo di cinque euro), "ci sono vari tipi di evasione, in particolare quella legata alla catena della bicicletta (mezzo a cui Jarry era molto legato), che e' l'unica catena che ci rende liberi", spiega Billi. Il pubblico, prosegue ironicamente il direttore, "potra' vedere onironauti, velocipedastri, e faldistorionauti, tutte cavie dell'istituto di studi superiori Evasioni in bicicletta di Lugano, che li osserva per conto del Collegio di Patafisica di Parigi", mentre Pisano sottolinea "l'importanza di questi progetti, che permettono di monitorare i percorsi individuali dei ragazzi". (DIRE)